Falconara rifiuta la proposta di un centro di permanenza per i rimpatri nel proprio territorio

Il Comune di Falconara si oppone alla creazione di un Centro di Permanenza per i Rimpatri, evidenziando preoccupazioni per sicurezza, inquinamento e impatti sulla pianificazione territoriale e riqualificazione dell’area.
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Falconara rifiuta la proposta di un centro di permanenza per i rimpatri nel proprio territorio - Gaeta.it

Il Comune di Falconara ha preso posizione contro la creazione di un Centro di Permanenza per i Rimpatri sul proprio territorio, seguito a recenti comunicazioni riguardanti il progetto da parte del Ministero dell’Interno. Attraverso una nota ufficiale, l’amministrazione comunale ha chiarito che non è stata coinvolta in alcuna decisione relativa a questa iniziativa, manifestando forte contrarietà a qualsiasi operazione che preveda l’ubicazione del Cpr nell’area dell’ex caserma dell’Aeronautica.

La posizione ufficiale del comune di falconara

In un comunicato diramato dalla Giunta Signorini, il Comune di Falconara ha espresso la propria opposizione nei confronti della locazione del Cpr, evidenziando che il territorio ha già dato ampiamente in termini di strutture necessarie al servizio dell’intera regione Marche. La maggioranza consiliare ha sottolineato come Falconara ospiti attualmente una serie di infrastrutture significative: una raffineria, l’aeroporto regionale e due svincoli autostradali, tutti elementi che hanno già imposto notevoli soste alle attività e alla pianificazione urbana.

Le autorità comunali hanno affermato che la presenza di un Cpr in un’area già segnata da forti criticità come l’inquinamento e la sicurezza rappresenterebbe un ulteriore carico per i cittadini. È stata anche espressa preoccupazione in merito alle potenziali limitazioni future nell’ambito della pianificazione territoriale. Falconara, quindi, dovrebbe essere valorizzata per i sacrifici già sostenuti e non ulteriormente gravata da nuove problematiche.

Le preoccupazioni per la sicurezza e l’inquinamento

Un punto centrale della nota è rappresentato dalla preoccupazione della Giunta riguardo all’impatto sulla sicurezza e sull’ambiente. Le strutture proposte per il Cpr sono considerate inadatte, dato che sorgerebbero in prossimità di obiettivi sensibili, come la raffineria e l’aeroporto. Non solo la localizzazione pone interrogativi sul rischio di eventi indesiderati, ma anche le dimensioni delle costruzioni sono ritenute insufficienti a garantire le necessità di una struttura del genere.

Un altro aspetto enfatizzato dal Comune è il rischio idrogeologico, dato che parte dell’area individuata per il Cpr è considerata a rischio esondazione. Campanelli d’allarme su questo aspetto erano già stati lanciati in precedenti dichiarazioni, con un parere negativo ricevuto dal Ministero dell’Interno in quanto le strutture non soddisfano le condizioni indispensabili per la sicurezza e il benessere della comunità locale.

La questione della riqualificazione dell’area aeroportuale

La nota del Comune di Falconara non si limita solo alle obiezioni pratiche e di sicurezza, ma tocca anche il tema della riqualificazione dell’area aeroportuale. L’amministrazione ha sottolineato come la creazione di un Cpr andrebbe a penalizzare gli sforzi di riqualificazione portati avanti dalla Regione. Infatti, la valorizzazione dello scalo aeroportuale è uno dei punti cruciali per il futuro economico della città e per l’intero territorio marchigiano.

La Giunta ha nuovamente ribadito come la città stia già affrontando una quantità significativa di sacrifici per garantire servizi a beneficio della regione. La speranza espressa è che in futuro il ruolo di Falconara e le sue necessità siano prese maggiormente in considerazione, evitando di sovraccaricare un comune già impegnato in numerosi progetti infrastrutturali e servizi vitali per l’intera comunità.

Con queste posizioni, il Comune di Falconara riafferma la sua volontà di tutelare il benessere dei propri cittadini, opponendosi fermamente alla creazione di un nuovo Cpr sul proprio territorio, che potrebbe incidere negativamente sul già complesso tessuto sociale ed infrastrutturale locale.

Ultimo aggiornamento il 1 Ottobre 2024 da Marco Mintillo

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