Nella cronaca milanese si segna un nuovo capitolo riguardante l’omicidio di Antonio Bellocco, esponente del clan omonimo della ‘ndrangheta e coinvolto con il mondo degli ultrà interisti. Assistiti dall’avvocato Antonio Ingroia, i familiari della vittima hanno deciso di entrare come parti civili nel processo abbreviato che si è aperto, chiedendo di ottenere risarcimenti per i danni subiti. Questo caso rimanda non solo all’episodio di violenza tragica avvenuto il 4 settembre, ma anche a una serie di eventi legati al mondo delle curve e dei loro legami con la criminalità organizzata.
I dettagli dell’omicidio
Antonio Bellocco è stato assassinato a coltellate nei pressi di una palestra a Cernusco sul Naviglio. La vittima era un esponente di peso nel clan della ‘ndrangheta e aveva anche un importante ruolo all’interno della Curva Nord dell’Inter. L’omicidio è stato attribuito a Andrea Beretta, ex capo ultrà della curva interista, che ha rinunciato al suo passato devoto ai colori nerazzurri per collaborare con la giustizia. Secondo la narrazione di Beretta, la causa dell’omicidio sarebbe stata una paura costante di essere ucciso stesso da Bellocco, il quale avrebbe tentato di allargare il suo controllo sugli affari legati alla curva, tensione che ha portato a una brutale escalation di violenza.
La dinamica di quanto accaduto quella notte è ancora al vaglio degli inquirenti. Beretta, ormai collaboratore di giustizia, ha offerto al magistrato una ricostruzione che, sebbene dettagliata, resta oggetto di verifica per chiarire le reali motivazioni che hanno spinto a tanto. Sia la Procura di Milano sia il tribunale continuano a esaminare la portata dei legami tra la criminalità organizzata e l’ambiente delle curve calcistiche, già sotto controllo per possibili infiltrazioni malavitose.
L’iter giudiziario in corso
Il processo per l’omicidio di Bellocco non è un caso isolato nel panorama milanese. Esso si inserisce in un filone di indagini più ampio che coinvolge la Curva Nord e che ha portato a una serie di arresti per associazione a delinquere. La giudice per le indagini preliminari, Rossana Mongiardo, si trova infatti a dover gestire una molteplicità di casi che riguardano diversi elementi di spicco tra i tifosi e la loro relazione con i gruppi criminali, un fenomeno che ha guadagnato sempre più attenzione mediatica e sociale.
Il processo per l’omicidio di Bellocco, attualmente in fase di abbriviamento, ha già fissato la prossima udienza per il 27 marzo. La somma dei fatti riguardanti questo caso offre uno spaccato drammatico della realtà criminale che si intreccia con il tifo calcistico, sollevando interrogativi e preoccupazioni sulla sicurezza e sull’influenza della malavita nel mondo dello sport. La continua evoluzione di queste inchieste contribuirà a far luce su quanto avvenuto e a garantire che le responsabilità siano accertate e punite.