Fano si trova di fronte a una situazione critica per quanto riguarda la sicurezza pubblica. Il commissariato locale è in uno stato di emergenza che mette a rischio il controllo del territorio e la risposta alle crescenti esigenze della comunità. Durante una manifestazione tenutasi oggi, Marco Lanzi, segretario del Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia di Pesaro-Urbino, ha evidenziato le gravi carenze organizzative e operative dell’ufficio, sottolineando la necessità urgente di rinforzi.
Il commissariato in stato di emergenza
Le parole di Lanzi risuonano con solennità: il commissariato di Fano, secondo lui, è al collasso. I 42 operatori previsti dall’organico si sono ridotti a soli 33, e di questi, cinque sono prossimi al pensionamento entro il 2026. La conseguenza è un aumento delle responsabilità per i pochi agenti rimasti, costretti a fare doppie turni e a svolgere mansioni che esulano dalle loro competenze specifiche. “Siamo stanchi e fisicamente e psicologicamente non siamo più in grado di sostenere i carichi di lavoro,” ha affermato Lanzi, evidenziando come l’emergenza si sia ormai trasformata in una routine insostenibile.
La mancanza di personale è particolarmente allarmante considerando l’aumento della popolazione estiva a Fano, che passa da circa 60.000 a oltre 100.000 residenti. Questa crescita demografica, unita a un incremento della microcriminalità e alla presenza di baby gang, rende la situazione ancora più critica. Tuttavia, il commissariato si trova a dover gestire questa realtà con un numero insufficiente di agenti.
Le sfide del territorio e la gestione delle emergenze
Fano non è solo una città che cresce in popolazione, ma deve anche affrontare un contesto sociale in evoluzione. Con l’aumento della microcriminalità, articolata in furti e vandalismi, il compito della polizia diventa sempre più gravoso. Solo due operatori sono impegnati nel trattamento dei casi di violenza domestica, una realtà che ormai non può più essere sottovalutata. La pressione su questi pochi agenti è insostenibile, e molti temono che la loro capacità di intervento sia compromessa dalla carenza di risorse.
Lanzi ha anche sottolineato la peculiarità della situazione: il commissariato di Fano condivide il dirigente con quello di Urbino. Questa decisione di gestione, sebbene possa sembrare logica per tagliare costi, ha ridotto significativamente l’efficacia operativa sul campo. La mancanza di un team completo per affrontare le numerose sfide quotidiane rappresenta un grave rischio per la sicurezza dei cittadini e la protezione della comunità.
La richiesta di rinforzi
In risposta a questa crisi, il Siulp PU ha lanciato un appello chiaro e deciso: “Abbiamo bisogno di almeno sei o sette agenti in più per garantire il controllo del territorio.” Questa richiesta non è solo una questione di numeri, ma di sicurezza e tranquillità per la popolazione. Senza un rinforzo significativo, l’attività di altri uffici all’interno del commissariato dovrà inevitabilmente ridursi, compromettendo ulteriormente la capacità di risposta.
Il sindacato ha invitato le istituzioni locali a intervenire presso il Ministero dell’Interno, per rafforzare il personale sul territorio e garantire una maggiore protezione ai cittadini. Il tempo per l’azione è ora, e il futuro della sicurezza a Fano dipende dalla risposta che verrà data a questo appello. La sicurezza non è solo una priorità politica, ma una necessità vitale per creare un ambiente di vita sereno e protetto per tutti.
Ultimo aggiornamento il 8 Febbraio 2025 da Sofia Greco