In calendario dal 9 al 12 ottobre, l’Università di Sassari diventa il fulcro del FAScInA, un’importante manifestazione che riunisce un’ampia rete di studiose di cinema e audiovisivi. Con una combinazione di analisi critiche e riflessioni su temi contemporanei, il forum si propone di esaminare il ruolo delle donne nell’industria cinematografica, esplorando le loro esperienze, rappresentazioni e contributi in questo settore in continua evoluzione.
Il coordinamento di FAScInA
Sotto la direzione di Lucia Cardone, docente di Storia del Cinema all’Università di Sassari, FAScInA si distingue non solo per la sua struttura ben organizzata, ma anche per la varietà di argomenti trattati. L’evento è concepito come un luogo di incontro per studiose provenienti da diverse istituzioni accademiche, con l’intento di esplorare e valorizzare le molteplici voci femminili nel panorama cinematografico. Cardone sottolinea l’importanza di affrontare il cinema come un luogo di narrazione che testimonia l’esperienza femminile, analizzando sia opere di autrici che quei prodotti culturali che raggiungono il grande pubblico.
L’approccio pluralistico del forum incoraggia il dibattito e la condivisione di idee tra le partecipanti, promuovendo un ambiente di lavoro cooperativo. È un’opportunità unica per le accademiche di presentare le loro ricerche e di confrontarsi su temi rilevanti, contribuendo a una maggiore visibilità e riconoscimento delle donne nel campo del cinema e degli audiovisivi.
L’immagine delle donne nel cinema
Una delle tematiche centrali del forum riguarda le rappresentazioni femminili nel cinema, dove le donne sono frequentemente ritratte in uno stato di movimento. Questo aspetto è evidente in molte opere cinematografiche, dove le passeggiate e i viaggi delle protagoniste diventano una metafora per l’esplorazione dell’identità e della libertà personale. Esempi iconici includono le figure femminili dei film di Michelangelo Antonioni, come Claudia e Vittoria, interpretate da Monica Vitti, che si muovono attraverso spazi urbani e naturali in cerca di significato e connessione.
Allo stesso modo, il cinema d’avanguardia, rappresentato da registe come Agnès Varda e Chloé Zhao, ha messo in luce storie di donne nomadi e ribelli, portando in scena una narrativa che sfida le convenzioni sociali. Il personaggio di Mona in “Sans toit ni loi” e Fern in “Nomadland” sono esempi di come il cinema possa rappresentare le esperienze delle donne che vivono ai margini della società, mentre la figura di Anna nel film di Alberto Grifi suggerisce un legame profondo tra il movimento fisico e l’interiorità emotiva.
Il forum non si limita a discutere di tali rappresentazioni, ma incoraggia anche un dialogo critico sulle modalità con cui queste storie possono influenzare la percezione culturale e sociale delle donne, dando vita a nuove narrazioni e ritratti più autentici.
Sponsorship e collaborazione
FAScInA è un’iniziativa sostenuta da diverse istituzioni, tra cui il Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell’Università di Sassari, e gode del supporto della Regione Autonoma della Sardegna. La collaborazione con enti culturali come la Biblioteca Universitaria di Sassari, Le Ragazze Terribili e Cityplex Moderno rappresenta un’ulteriore dimensione dell’evento, che si propone di integrare la ricerca accademica con il panorama culturale locale, creando così occasioni di riflessione e dialogo.
Questo connubio tra accademia e territorio non solo arricchisce la qualità del forum, ma favorisce anche l’emergere di nuove idee e progetti di ricerca. Le partecipanti possono accedere a risorse preziose e condividere le proprie esperienze, contribuendo alla creazione di una rete di supporto tra le studiose di cinema e audiovisivi.
FAScInA rappresenta, quindi, un passo significativo verso una maggiore inclusione delle voci femminili in un settore storicamente dominato da prospettive maschili, evidenziando la necessità di un cambiamento culturale che riconosca e valorizzi il contributo delle donne nel cinema contemporaneo.
Ultimo aggiornamento il 8 Ottobre 2024 da Laura Rossi