La situazione occupazionale negli stabilimenti Electrolux in Italia sta subendo un cambiamento significativo, con l’implementazione della fase di solidarietà nello stabilimento di Porcia, nella provincia di Pordenone. Questo programma, che coinvolge un numero rilevante di lavoratori, è stato posticipato di una settimana rispetto alle aspettative iniziali e mira a riequilibrare le risorse in un contesto di sfide produttive. Focus è dunque sul futuro dei 780 operai delle linee di produzione dedicate alle lavatrici e lavasciuga.
Dettagli sulla fase di solidarietà a Porcia
Il programma di solidarietà in atto nello stabilimento di Porcia prevede una significativa riduzione delle ore di lavoro, con i dipendenti attualmente impegnati in un solo turno, dalle 7 alle 16, in luogo dei consueti due turni. Questa decisione, riportata in dettaglio dal Messaggero Veneto, è una misura necessaria per affrontare le difficoltà produttive in corso. La fase di solidarietà per i lavoratori coinvolti si protrarrà per tutto il 2025, sollevando interrogativi riguardo alle ripercussioni economiche sui salari.
La scelta di ricorrere a tali misure è motivata da previsioni di lieve incremento nella produzione di lavatrici, ma nonostante ciò, i contratti di solidarietà implicheranno tagli significativi alla retribuzione dei dipendenti. La situazione si inserisce all’interno di un contesto più ampio, che ha visto anche altre fabbriche del gruppo Electrolux adottare misure simili.
Altri stabilimenti Electrolux e la situazione occupazionale
Oltre al sito di Porcia, la solidarietà è in corso anche nello stabilimento di Cerreto, dove sono impiegati circa 130 lavoratori nella produzione di cappe di aspirazione per cucine. Le fabbriche di Forlì e Solaro, rispettivamente con mille e 900 dipendenti, hanno deciso di posticipare l’introduzione di queste misure a nel 2026, una situazione che si presenta più favorevole rispetto alle previsioni iniziali.
Il sito di Susegana, situato in provincia di Treviso e che impiega circa 1000 persone nella produzione di frigoriferi, sta mantenendo un regime di lavoro pieno. A tal proposito, le previsioni indicano addirittura una crescita della produzione nel 2025, con l’introduzione di nuove commesse che potrebbero portare oltre 600 mila unità prodotte. Si tratta di un segnale positivo in un quadro di complessità per il resto del gruppo.
Dialoghi tra sindacati e azienda
A frequentare un ruolo significativo in questo contesto sono le rappresentanze sindacali, in particolare Cisl, Cgil e Uil, che si preparano a un incontro con i vertici di Electrolux Italia previsto per la fine di maggio o al massimo inizio di giugno. Questo incontro avrà lo scopo di fornire aggiornamenti sulla situazione occupazionale e sui piani futuri dell’azienda. La collaborazione tra sindacati e management sarà fondamentale per garantire una transizione quanto più equilibrata possibile, nonostante l’inevitabile impatto sui lavoratori e sulla loro retribuzione.
La fase di solidarietà è un provvedimento critico in un momento di incertezze economiche, e le decisioni che verranno prese nei prossimi mesi potrebbero avere ripercussioni importanti sul futuro dei lavoratori e sull’andamento produttivo dell’intero gruppo Electrolux.