La joint venture tra Angelini Industries e Procter & Gamble, conosciuta come Fater, ha preso una decisione significativa per offrire supporto alle donne lavoratrici che hanno subito violenza. A partire da oggi, l’azienda estende il congedo di maternità per le vittime di violenza da 3 a 6 mesi, in risposta a una crescente esigenza di protezione e aiuto per le donne. Questo nuovo provvedimento rappresenta un passo avanti nella lotta contro la violenza di genere e pone l’accento sull’importanza di una rete di sostegno adeguata per chi si trova in situazioni di difficoltà. L’iniziativa è il risultato di un dialogo costante tra l’azienda e realtà come WEWorld, un’associazione umanitaria con la quale Fater collabora dal 2020.
Il nuovo congedo: un supporto concreto per le vittime
Fater ha deciso di ampliare il congedo per le donne vittime di violenza con l’obiettivo di fornire un aiuto reale e immediato a chi vive esperienze traumatiche. Passare da 3 a 6 mesi significa permettere a queste donne di riprendersi senza la pressione di dover tornare immediatamente al lavoro. L’azienda ha attuato questa modifica al fine di favorire un processo di guarigione più rapido e di consentire un accesso più immediato al congedo, favorendo così soluzioni più tempestive in situazioni di emergenza.
La misura non si limita solo a garantire un periodo di astensione dal lavoro, ma riflette anche un impegno più ampio nella lotta contro la violenza di genere. Il congedo viene visto come uno strumento per dare voce e spazio alle donne, affinché possano affrontare le loro difficoltà senza il timore di compromettere la loro situazione lavorativa.
Lines e WEWorld: una collaborazione per il cambiamento
Dal 2020, il marchio Lines di Fater ha intrapreso una partnership attiva con l’associazione WEWorld. Questa collaborazione si è tradotta in azioni concrete sul territorio, come l’apertura degli ‘Spazio Donna WEWorld‘ a Bologna e Pescara. Questi spazi offrono supporto e consulenza a tutte le donne in cerca di aiuto, coprendo un’ampia gamma di necessità, dal supporto psicologico all’assistenza legale.
Lines ha inoltre avviato il programma ‘Domande scomode @School‘, mirato a sensibilizzare gli studenti su temi cruciali come la sessualità e i rapporti affettivi. Questo progetto ha coinvolto oltre 200.000 giovani in un percorso educativo che incoraggia di fatto la comunicazione aperta e il discussione su questioni spesso considerate tabù. La consapevolezza di quanto siano diffusi i problemi legati alla violenza di genere è alla base di queste iniziative, che puntano a formare una nuova generazione più informata e sensibile.
Statistiche sulla violenza di genere e necessità di sensibilizzazione
Nonostante i progressi compiuti, i dati sulla violenza di genere in Italia rimangono allarmanti. Solo l’11% delle donne che subiscono violenza denuncia l’accaduto e una percentuale ancora maggiore, intorno al 40%, non confida a nessuno la propria situazione. Questa reticenza è spesso alimentata da sentimenti di vergogna o dalla percezione errata che tali episodi siano parte della normalità.
Spazi per il supporto e iniziative formative come quelle promosse da Lines e WEWorld sono essenziali. Con oltre 2500 donne che hanno già richiesto assistenza negli otto centri operativi in Italia, la richiesta di aiuto è evidente. Tuttavia, è imperativo continuare a lavorare per rimuovere i muri del silenzio e dell’indifferenza che circondano la violenza contro le donne.
Campanelli d’allarme: riconoscere e prevenire la violenza
Uno degli strumenti creati dalla collaborazione tra Lines e WEWorld è il decalogo dei “10 campanelli d’allarme” che ogni donna dovrebbe conoscere. Questo documento, disponibile nei centri e sui social media, serve a educare le donne sui segnali di una relazione violenta. Specifici comportamenti, come il controllo e la manipolazione da parte del partner, vengono evidenziati per sensibilizzare le donne e aiutarle a riconoscere situazioni potenzialmente dannose.
Lesioni psicologiche possono manifestarsi in vari modi, da aggressioni verbali a comportamenti manipolatori. Situazioni in cui un partner sminuisce costantemente l’autostima della propria compagna o la tiene sotto controllo possono essere spie di relazioni tossiche. La discussione di questi temi è fondamentale per prevenire il perpetuarsi di situazioni violente e fornire a chi soffre gli strumenti necessari per chiedere aiuto.
Ultimo aggiornamento il 25 Novembre 2024 da Armando Proietti