Stuart Long, un pugile dilettante, deve affrontare un passato difficile e pesante. Ha perso un fratello e il rapporto con suo padre, Bill, è inesistente da tempo. La madre sostiene che dovrebbe lasciare il boxe e trovare un lavoro più stabile. Così, durante la sua ricerca di riscatto, Stuart si trasferisce in California, dove spera di avviare una carriera da attore. Tuttavia, si ritrova a lavorare in un negozio di alimentari per sbarcare il lunario.
Una vita tra alti e bassi
In “Father Stu“, in onda stasera su Rai2, la vita di Stuart è segnata da continue disavventure, compresi frequenti arresti dovuti ai problemi con l’alcol. La sua esistenza cambia quando incontra Carmen, una giovane che frequenta la parrocchia locale. Colpito da lei, decide di avvicinarsi alla chiesa, inizia a frequentarla senza essere consapevole di quanto questa scelta cambierà il corso della sua vita, aprendolo a esperienze spirituali che prima avrebbe evitato.
La storia vera dietro Father Stu
Al centro della narrazione c’è una storia vera che dona profondità al film, nonostante la sceneggiatura possa scivolare verso stereotipi e soluzioni narrative prevedibili. La trama, dopo una prima parte bilanciata e più calma, tende a subire un’accelerazione emotiva che porta a momenti intensi, simili a quelli dei film religiosi americani. Sebbene queste produzioni siano solitamente destinate a un pubblico specifico, “Father Stu” si avvale di un cast di alto profilo, comprendente attori come Mark Wahlberg e Mel Gibson, recentemente collaborati nel thriller “Flight Risk” .
Il rapporto con la famiglia
Il film esplora un complesso legame tra padre e figlio, caratterizzato da contrasti evidenti. Inizialmente, il rapporto appare rigido e difficile, ma evolve attraverso la conversione inaspettata del protagonista. Il racconto culmina in una fase drammatica che trasforma le interazioni tra Stuart e il padre, portando a un finale emotivo che mescola momenti di tristezza e riflessione. L’interpretazione di Wahlberg è intensa: ha persino guadagnato peso per rappresentare le ultime fasi della vita di Stuart, un ex pugile che, abbracciando la fede, cerca di dare un nuovo significato alla sua esistenza.
Riflessioni finali
La vita di Stuart Long, che passa da pugile dilettante a sacerdote, si sviluppa in un film che, sebbene ricco di messaggi emotivi, subisce una certa pesantezza nella sua seconda parte. L’esperienza di Wahlberg, unita a quella di Gibson nel ruolo di un padre affetto da alcolismo, rende “Father Stu” un’opera pensata per un pubblico mirato, lanciata durante la Settimana Santa negli Stati Uniti. Nonostante alcune buone performances, il film mantiene una struttura convenzionale, spesso prevedibile, offrendo un racconto di caduta e riscatto che potrebbe non sorprendere gli spettatori più avvezzi a questo genere di storie.