L’analisi dell’andamento economico delle imprese in Italia, attraverso l’indice RTT , rivela un calo moderato del fatturato nel mese di giugno, attestatosi a -1,6%. Questo dato, sebbene negativo, segnala una flessione meno marcata rispetto a quella di maggio, suggerendo che l’economia nazionale ha mostrato segni di resilienza nonostante le sfide attuali. I dati, forniti dal Centro studi di Confindustria e TeamSystem, rivelano una dinamica complessivamente positiva nel secondo semestre del 2024, anche se la crescita appare indebolita.
Andamento dell’RTT: dettagli sul calo di giugno
Flessione generalizzata del fatturato
Nel mese di giugno, il fatturato delle imprese italiane ha registrato un calo generalizzato in tutte le aree geografiche, con variazioni più contenute nelle regioni del Nord-Est e del Sud. In particolare, il Nord-Est ha visto una flessione del -0,7%, e il Sud ha sperimentato un decremento più limitato di -0,6%. Questo andamento contrasta con il secondo trimestre, dove tutte le aree, ad eccezione del Nord-Est , hanno visto un incremento, con il Sud che ha segnato un +0,7%.
Analisi settoriale
Analizzando i singoli settori, emerge una situazione disparata. L’industria ha subito un abbattimento significativo del fatturato del -2,4%, dopo un maggio già caratterizzato da un calo moderato. Al contrario, il settore dei servizi ha vissuto una flessione più contenuta, pari a -1,3%. Nonostante ciò, ogni settore ha mostrato segni di crescita media nel secondo semestre, con l’industria e i servizi in espansione rispettivamente del +0,9% e +1,6%.
Nel caso delle costruzioni, l’RTT di giugno ha mostrato una sostanziale stabilità con un -0,3%, il che ha ridotto solo di poco la crescita positiva registrata nel mese precedente.
Prospettive del settore industriale: segnali contrastanti
Aspettative di produzione
Le grandi imprese associate a Confindustria si mostrano moderatamente ottimiste per la produzione di luglio, con il 41,6% delle aziende che prevede un aumento rispetto al 33,4% di giugno. Questo rappresenta un notevole miglioramento rispetto a rilevazioni precedenti, dove predominava l’aspettativa di stabilità . Tuttavia, anche il timore di una possibile contrazione cresce, con una percentuale di aziende che prevede un arresto della produzione salita al 23,4%, in netto aumento rispetto al 12,7% del mese precedente.
Fattori determinanti: domanda e disponibilità di manodopera
La produzione nei mesi a venire sarà principalmente influenzata dalla domanda e dagli ordini. Sebbene il saldo rimanga positivo, c’è stata una diminuzione dal 10,4% di giugno al 6% di luglio. Tuttavia, le aziende segnalano preoccupazioni relative alla disponibilità di manodopera, conclusasi in un saldo negativo di -4,5%. Per quanto riguarda la disponibilità di impianti, anche questa valutazione è tornata negativa, passando da +0,1% a -1,4%. D’altro canto, la percentuale di imprese che considerano i costi di produzione come un fattore positivo è aumentata da -5,6% a +1,7%.
Differenze territoriali: piccoli e grandi colossi
Fluttuazioni tra le imprese
L’RTT mette in luce una netta differenza tra le prestazioni economiche di grandi e piccole imprese a livello nazionale. A giugno, le grandi imprese hanno visto un significativo calo del -3,4%, mentre le medie imprese hanno registrato una riduzione del -3,0%. Al contrario, le piccole imprese hanno mostrato un notevole rimbalzo, recuperando terreno dopo il calo di maggio.
Impatto regionali
Dal punto di vista territoriale, il Centro Italia ha subito il calo più marcato con un -1,8%, seguito dal Nord-Ovest a -1,4%. Entrambe le regioni continuano a risentire della flessione registrata nel mese precedente, mentre nel Nord-Est e al Sud le perdite sono state più contenute, rispettivamente del -0,7% e -0,6%. La resilienza delle piccole imprese si fa palese nella loro capacità di reagire a fluttuazioni negative, contribuendo così a una dinamica economica più variegata e complessa.