Femicidio a Roma: l’agghiacciante confessione di un omicida

Femicidio A Roma: L'Agghiacciante Confessione Di Un Omicida Femicidio A Roma: L'Agghiacciante Confessione Di Un Omicida
Femicidio a Roma: l'agghiacciante confessione di un omicida - Gaeta.it

La terribile telefonata e il fermo dell'assassino

Nella telefonata, Molinaro ha ammesso di aver ucciso Manuela Petrangeli con un fucile, descrivendo con cinica lucidità lo schizzo di sangue che ne è seguito. Questa agghiacciante confessione ha portato al fermo dell'uomo e alla sua custodia cautelare in carcere, decretati dal gip di Roma.

Gli elementi emersi dall'indagine

Le indagini hanno rivelato la presenza di altre due cartucce con Molinaro al momento dell'arresto, oltre all'arma del delitto. I messaggi scambiati con un amico prima del femminicidio hanno ulteriormente evidenziato la pianificazione del tragico gesto.

Una gelosia ossessiva e un fucile illegalmente detenuto

Il gip ha evidenziato nella sua ordinanza la presenza di una gelosia estrema da parte di Molinaro, nonostante la fine della relazione con la vittima anni prima. La testimonianza della sua attuale compagna conferma il carattere calmo dell'uomo, seppur manifestando disagio per questioni familiari.

L'arma e le indagini in corso

Il fucile con cui Manuela è stata uccisa è stato illegalmente detenuto da Molinaro e modificato in maniera professionale, trasformandolo in un'arma da guerra. Gli inquirenti stanno ora cercando di risalire a chi abbia fornito l'arma e chi l'abbia modificata, mentre ulteriori accertamenti sono in corso sui telefoni sequestrati ai coinvolti.

La tragica vicenda di violenza di genere che ha colpito Manuela Petrangeli richiama l'attenzione sull'importanza della prevenzione e della lotta contro il femminicidio, un fenomeno purtroppo ancora troppo diffuso nel nostro Paese.

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