Festa del Pastore al Divino Amore: un viaggio tra tradizione e biodiversità: Il 21 settembre 2024

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Il 21 settembre torna la Festa del Pastore presso l’area Zappa che ti passa, di fronte al Nuovo Santuario del Divino Amore in via Ardeatina km 11,500. Un’occasione unica per incontrare i pastori e scoprire i segreti di un mestiere antico e nobile, la cui tradizione rischia di andare perduta. L’evento, promosso dall’Associazione Humanitas con il contributo di Arsial e della Regione Lazio, vuole avvicinare il pubblico, soprattutto i più giovani, al mondo della silvano-pastorizia, che svolge un ruolo cruciale sia nella produzione di latte, formaggio e carne, sia nella conservazione del territorio.

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L’importanza della pastorizia: tra ambiente e prodotti tipici

I pastori non sono solo produttori di eccellenze gastronomiche, ma anche custodi del territorio. La gestione dei pascoli, sia in montagna che nell’agro romano, contribuisce a limitare l’abbandono del territorio, riducendo i rischi di frane e incendi. La Festa del Pastore nasce proprio per celebrare questa tradizione, fondamentale per il paesaggio e la cultura rurale.

Dimostrazioni e degustazioni: un percorso sensoriale

Dalle ore 16:00, produttori ed esperti saranno presenti per offrire dimostrazioni e approfondimenti sulla vita del pastore e sui processi produttivi di una filiera in continua evoluzione. Si potrà assistere al “miracolo” della trasformazione del latte ovino in formaggio, attraverso una dimostrazione pratica di coagulazione, seguendo gli antichi metodi che risalgono a una tradizione millenaria. I visitatori potranno anche gustare la cagliata ancora calda, vivendo un’esperienza sensoriale interattiva pensata soprattutto per i giovani.

La valorizzazione dei prodotti tipici: dalla ricotta all’abbacchio romano

Durante l’evento, verrà mostrata la messa in forma e la prima salatura del formaggio. In un’ottica di riciclo tipica dell’ambiente agricolo, sarà valorizzato uno “scarto di lavorazione”: il siero, separato dalla cagliata, da cui si otterrà la ricotta che verrà offerta ancora calda. Un’occasione per riconoscere un prodotto tipico e guidare i consumatori verso scelte consapevoli che valorizzano i prodotti della pastorizia come DOP, PAT e IGP.

L’evento prevede anche la preparazione dell’Abbacchio Romano IGP e della pecora al cotturo, una ricetta tipica dei pastori transumanti. Gli esperti di filiera descriveranno ogni passaggio, offrendo anche analisi sensoriali emozionali.

La biodiversità locale in mostra

Per arricchire l’esperienza, si mostreranno gli abbinamenti tra formaggi e altre produzioni locali nel rispetto della biodiversità e della stagionalità. Saranno esposte varie tipologie di frutta, tra cui le pere antiche, come la Pera Rossa di Maenza, che i pastori incontravano durante la transumanza e utilizzavano sia per il proprio sostentamento sia per nutrire il bestiame nei pascoli montani.

Dibattito e confronto: i temi della pastorizia oggi

A partire dalle ore 18:00, le istituzioni e gli operatori del settore si incontreranno in un dibattito per discutere i temi principali della pastorizia e del settore agropastorale, cercando soluzioni ai problemi che affliggono questa importante filiera.

Un finale in allegria tra sapori e musica

La serata si concluderà in un clima conviviale, con la degustazione dei prodotti tipici, accompagnata da musica caratteristica e intrattenimento. Per sottolineare il forte legame tra i pastori e i loro animali, saranno presenti allevatori e addestratori di cani pastore, simbolo di questa antica tradizione.

Un messaggio di speranza per il futuro della pastorizia

“La Festa del Pastore è la festa delle nostre radici,” spiega Filippo Lombardi, Presidente dell’Associazione Humanitas, promotrice dell’evento. “Un riconoscimento simbolico al lavoro dei nostri nonni e padri, che hanno costruito l’Italia sulle solide basi della cultura rurale, fatta di impegno, concretezza, sacrifici, ma anche passione e competenza. Un patrimonio da conservare e tramandare, affinché sempre più giovani possano avvicinarsi a questo mestiere con gli strumenti della modernità.”

Un mestiere antico da salvare

“Non sono solo alcune razze ovine tipiche del Lazio a essere a rischio estinzione,” aggiunge Marco Greggio, agronomo e tra gli ideatori della manifestazione. “Anche la figura del pastore rischia di scomparire. Questo appuntamento è pensato per abbattere i pregiudizi e far conoscere un lavoro che merita di essere rivalutato, indispensabile anche nella società odierna. Molte delle eccellenze che arrivano sulle nostre tavole hanno le loro radici nel lavoro dei pastori.”

La Festa del Pastore diventa così un’occasione per conoscere meglio questo mestiere antico e i processi produttivi che lo caratterizzano, promuovendo una scelta consapevole dei prodotti del territorio.

Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2024 da Fabio Belmonte

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