La celebrazione del 25 aprile a Napoli ha visto un evento toccante al largo Berlinguer, organizzato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. La commemorazione ha unito letture della Costituzione affidate a figure rappresentative della politica, del sindacato e della società civile, accompagnate da brani letterari sulla Resistenza italiana, letti da attori locali. L’iniziativa ha fornito un momento di riflessione collettiva sull’importanza della Liberazione e della democrazia, nel segno dell’impegno civile e storico.
La lettura della costituzione e gli interventi teatrali al centro della celebrazione
La manifestazione al largo Berlinguer ha avuto come fulcro la lettura degli articoli della Costituzione italiana, affidata a delegati sindacali, politici ed esponenti della società civile. Il gesto ha voluto rafforzare il valore della Carta fondamentale, simbolo della democrazia e della libertà conquistate dopo la fine del nazifascismo. Le letture sono state intervallate da brani di letteratura italiana legata al periodo della Resistenza, recitati da attori come Nando Paone, Antimo Casertano, Valeria Vaiano, Arduino Speranza, Angela Rosa D’Auria e Anna Damasco. Questi contributi hanno arricchito la commemorazione, creando un ponte tra storia e presente, tra eventi di allora e messaggi per le nuove generazioni.
Largo berlinguer come luogo di memoria civile
Il contesto scelto, Largo Berlinguer, ha rappresentato anche un luogo di memoria civile. Le parole lette, così come i testi tratti da opere letterarie sul difficile periodo di lotta contro il nazifascismo, hanno messo in luce il peso e il sacrificio di quegli anni bui. L’evento ha inteso ribadire l’urgenza del rispetto dei valori sanciti dalla Costituzione e della difesa delle libertà civili. L’alternanza tra letture costituzionali e brani letterari ha stimolato un dibattito collettivo sul senso della Resistenza come momento fondante della democrazia italiana.
Le riflessioni dei leader sindacali su democrazia e unità nel giorno del 25 aprile
Le voci dei leader sindacali napoletani hanno guidato la parte ufficiale della commemorazione, con interventi mirati a richiamare la necessità di mantenere saldi i valori della Liberazione. Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, ha puntato il dito contro l’attuale governo definito “antidemocratico” e ha sottolineato che l’ottantesimo anniversario del 25 aprile deve servire a riaffermare la difesa della democrazia e a lamentare le violazioni dei diritti nel mondo. La sua analisi ha enfatizzato come il 25 aprile continui a rappresentare un momento di critica sociale e politica, con lo sguardo rivolto anche alle tensioni globali.
Parole di melicia comberiati
Melicia Comberiati, segretaria generale della Cisl di Napoli, ha evidenziato la necessità di superare divisioni interne per celebrare ideali condivisi. Ha definito il 25 aprile un patrimonio collettivo da trasmettere ai giovani soprattutto nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle comunità. Per Comberiati, questo giorno richiama valori che alimentano la responsabilità sociale e esercitano un ruolo di coesione tra le persone.
Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Napoli e Campania, ha insistito sull’importanza dell’unità durante la celebrazione, segnalando come il mondo del lavoro abbia mantenuto compattezza nel ricordare la Liberazione. Ha respinto le richieste di sobrietà nelle celebrazioni, puntualizzando che il 25 aprile va festeggiato sempre con equilibrio ma con la partecipazione delle istituzioni e della cittadinanza, segno di rispetto per il sacrificio dei partigiani.
La partecipazione del mondo politico e civile alla commemorazione di napoli
Numerosi rappresentanti del mondo politico e della società civile hanno preso parte alla cerimonia con la lettura di articoli della Costituzione. Tra loro si sono distinti l’ex presidente della Camera Roberto Fico, Antonio Bassolino, Sandro Ruotolo, Elena Coccia, Giuseppe Annunziata e Marco Sarracino. Presenti anche i genitori di Mario Paciolla, attivista e volontario italiano scomparso in Colombia, la cui memoria ha aggiunto un significato umano e civile all’incontro.
Un momento collettivo per la liberazione
Questa molteplicità di voci ha dato risalto al carattere collettivo della Liberazione, sottolineando la continuità tra impegno politico, sindacale e civile che accompagna la ricorrenza ogni anno. La partecipazione di personalità di varia estrazione ha confermato come il 25 aprile rappresenti un momento importante di riflessione comune. Attraverso la lettura condivisa degli articoli fondamentali della Costituzione, è stato riaffermato il valore inalienabile della legalità e dei diritti sanciti dopo la guerra.
Il coinvolgimento di attori, sindacalisti, politici e cittadini ha contribuito a costruire una celebrazione partecipata, dove memoria e presente dialogano senza sosta. In un’Italia che affronta ancora sfide sociali e culturali, questa giornata resta un banco di prova per la democrazia e la coesione sociale. Lo scenario napoletano ha mostrato come la festa della Liberazione sia più di un ricordo storico: è una presenza viva nella società oggi.