Dal 28 luglio al 22 agosto 2024, si svolgerà la quinta edizione del Festival dei Monti Azzurri, un evento che valorizza la cultura e il patrimonio dei quindici borghi dei Monti Sibillini, nelle Marche. Quest’anno il festival si propone di esplorare il tema “Chiese e Musei bruciano. Di Arte e Bellezza”, offrendo un programma variegato che spazia da riflessioni sulla tradizione del camminare, fino a dibattiti sull’intelligenza artificiale e performance teatrali ispirate a figure storiche come San Francesco d’Assisi. L’evento promette di attrarre visitatori con esperienze coinvolgenti e stimolanti, rivisitando tradizioni nel contesto attuale.
La dimensione del cammino
Il Festival dei Monti Azzurri dedica una particolare attenzione alla dimensione del cammino, considerandolo non solo un’esperienza fisica, ma anche un viaggio spirituale. L’architetto Sandro Polci, tra i curatori dell’evento, ha descritto il cammino come una pratica ricca di significato dove nessuno è realmente solo; ogni passo è condiviso, anche quando il compagno di viaggio non si trova fisicamente accanto. La tradizione del cammino da Macerata a Loreto, ideata dal vescovo emerito Giancarlo Vecerrica, è un punto focale dell’evento; oltre cinquantamila pellegrini partecipano ogni anno, creando un’atmosfera di comunità e spiritualità.
Un altro cammino significativo è il Cammino dei Cappuccini, progettato da frate Sergio Lorenzini. Questo percorso invita i partecipanti a soggiornare in conventi che offrono un’ospitalità accogliente, promuovendo una riflessione profonda e autentica. La dimensione spirituale è arricchita dalla presenza di suore benedettine, che attraverso il loro lavoro agricolo e la pittura di icone, trasmettono il loro canto e la loro dedizione, contribuendo a rendere l’esperienza del cammino ancora più intima e avvolgente.
Un aspetto ludico del festival sarà rappresentato dalla proiezione del film “Zamora” di Neri Marcoré, una celebrazione della comunità che incoraggia il pubblico a riflettere sulla solitudine e sul potere dell’unione nel sorriso e nella condivisione.
Riflessione sull’intelligenza artificiale
In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale è al centro del dibattito pubblico, il festival offre spazio a riflessioni critiche. Il 30 luglio, il professor Emanuele Frontoni dell’Università di Macerata guiderà un incontro focalizzato sull’applicazione dell’intelligenza artificiale nei borghi marchigiani. L’idea è quella di esplorare come le tecnologie avanzate possano contribuire alla valorizzazione e alla razionalizzazione delle risorse, dal settore agricolo al turismo.
Questa iniziativa nasce dalla volontà di promuovere un dialogo costruttivo sul futuro dei borghi, utilizzando i dati economici e le opportunità derivanti dalla festa dei borghi per delineare una strategia che favorisca una crescita sostenibile. La discussione si concentrerà su come gli strumenti tecnologici possano supportare questi luoghi a sfruttare il loro potenziale economico e sociale, migliorando la qualità della vita dei residenti e la fruizione per i turisti.
Questa integrazione tra tradizioni e innovazione rappresenta una sfida stimolante e un’opportunità per riscoprire il valore delle comunità locali e il loro patrimonio.
Lo spettacolo dedicato a San Francesco d’Assisi
La chiusura del festival, fissata per il 22 agosto, sarà caratterizzata da uno spettacolo teatrale di Giovanni Scifoni intitolato “Fra”, dedicato alla figura di San Francesco d’Assisi. Questo evento si propone di rappresentare un momento di fusione tra la tradizione conventuale e l’esperienza del cammino, offrendo al pubblico l’opportunità di riflettere sulla serenità comune e sull’importanza della spiritualità condivisa.
La location dello spettacolo, una cava trasformata in un’arena capace di ospitare oltre mille spettatori nel comune di Ripe San Ginesio, aggiunge un ulteriore strato di fascinazione all’evento. La serata promette di essere un intreccio di storie, danza e musica, celebrando la speranza e l’unità, elementi fondamentali dell’eredità di San Francesco.
Questa edizione del Festival dei Monti Azzurri invita tutti a esplorare la bellezza e la ricchezza delle esperienze umane attraverso l’arte e la spiritualità, ponendo l’accento sulla necessità di preservare il patrimonio culturale e ambientale per le future generazioni.