Il Festival dell’Innovazione Sostenibile si è appena concluso alla Casa del Cinema di Roma, seguendo il precedente Villaggio per la Terra a Villa Borghese. L’evento, tenutosi dal 10 al 16 aprile, ha coinvolto una grande partecipazione di giovani, sottolineando l’importanza dell’ecologia e dell’innovazione per le nuove generazioni. Un’occasione per riflettere sulle sfide legate alla gestione delle risorse idriche e sull’integrazione della natura nella vita urbana.
La risorsa acqua e il cambiamento climatico
Un tema centrale della manifestazione è stato il ruolo cruciale dell’acqua, identificata come un bene vitale in un periodo di cambiamento climatico. Claudio Cosentino, Presidente di ACEA ATO2, ha evidenziato l’urgenza di rinnovare le reti idriche di Roma e dell’Italia, costruite decenni fa e ormai obsolete. Durante il panel “Ripensare le nostre città a partire dall’acqua”, Cosentino ha affermato: “Dobbiamo ridurre il prelievo di acqua dall’ambiente, ripensare le infrastrutture e considerare le sfide future.”
A Roma, il 27% dell’acqua nelle reti va perduta, un dato che si avvicina alla media europea, ma è comunque distante dal 40% di perdita a livello nazionale. Le tecnologie moderne, secondo Cosentino, potrebbero aiutare a localizzare le aree più critiche e a migliorare la gestione dell’acqua. Queste aree di intervento comprendono non solo il monitoraggio delle perdite, ma anche la progettazione di nuovi sistemi idrici che possano rispondere alle esigenze delle generazioni a venire.
Integrazione della natura nelle aree urbane
Affrontare il riscaldamento globale richiede non solo un uso più efficiente delle risorse idriche, ma anche un’integrazione maggiore della natura nelle città. Edoardo Zanchini, Direttore dell’Ufficio Clima di Roma Capitale, ha delineato un ambizioso programma per piantare 600 mila alberi entro la fine del 2026, ponendo attenzione principalmente su zone ad alta temperatura come Roma Est. Il rafforzamento delle aree verdi ha il potenziale di migliorare i microclimi urbani ed è fondamentale per la salute degli alberi stessi.
Zanchini ha sottolineato che per garantire la crescita e la salute di questi nuovi alberi, è necessario un adeguato sistema di irrigazione. La creazione di aree boschive e parchi, supportati da un’irrigazione appropriata, non solo contribuirà a una minore temperatura nelle città, ma migliorerà anche la qualità dell’aria e la biodiversità urbana.
Il ruolo attivo dei cittadini nella tutela del verde
La gestione del verde urbano si complica ulteriormente considerando l’importanza del coinvolgimento dei cittadini. Rosanna Capone, capo dipartimento Ambiente di Città Metropolitana Roma Capitale, ha evidenziato l’importanza delle micro-foreste, piccole aree verdi curate direttamente dai residenti. Queste aree non solo incrementano la biodiversità, ma aiutano anche i cittadini a sentirsi più coinvolti nel prendersi cura dell’ambiente che li circonda.
Capone ha spiegato che l’annaffiatura di luoghi come il prato dello Stadio Olimpico richiede ingenti quantità d’acqua, rendendo difficile la cura degli oltre 200.000 alberi che popolano Roma. La responsabilizzazione della comunità, attraverso progetti di cura e mantenimento degli spazi verdi, è quindi vista come un passo fondamentale per custodire la vegetazione urbana nel lungo termine.
Finanziamento e innovazione: il dialogo tra pubblico e privato
Un altro aspetto chiave del Festival è stato il dibattito sul finanziamento dell’innovazione. Il panel “Il potenziale italiano nell’alleanza finanziaria tra pubblico e privato” ha trattato la necessità di attrarre capitali privati per sostenere l’innovazione tecnologica. Gelsomina Vigliotti, vice presidente della Banca Europea per gli Investimenti, ha affermato che il solo capitale pubblico non può bastare.
Vigliotti ha esemplificato come la partecipazione alla vita culturale aumenti benessere e coesione sociale, e sia cruciale per l’inclusione lavorativa, soprattutto tra i giovani. Questo legame tra cultura e innovazione è considerato vitale per stimolare il cambiamento necessario per affrontare le sfide attuali.
Riflessioni finali sul Festival e l’impatto futuro
La manifestazione ha concluso le celebrazioni per la Giornata della Terra e ha preparato il terreno per l’istituzione della Giornata internazionale della Creatività e dell’Innovazione, prevista per il 21 aprile. Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia, ha apprezzato il grande afflusso di giovani, elemento che segna la speranza per il futuro.
Sassi ha rimarcato che l’innovazione deve mirare a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 e che il Festival ha rappresentato un’importante opportunità per raccogliere idee e proposte utili per il progresso verso un futuro sostenibile. L’Italia, con le sue potenzialità storiche e culturali, si trova in una posizione ideale per guidare un cosiddetto “Rinascimento verde”. I giovani presenti sottolineano quanto sia cruciale agire ora per promuovere un cambiamento reale, essenziale per il futuro del pianeta.