Il festival di Cannes si prepara a ospitare la settantottesima edizione, in programma dal 13 al 24 maggio 2025. Tra i film in concorso spicca l’unica rappresentanza italiana per la Palma d’oro, “Fuori” di Mario Martone, con Valeria Golino nel ruolo principale. In aggiunta, ben due opere italiane, “Testa o croce?” e “Le città di pianura”, si contendono il riconoscimento di Un Certain Regard, riaccendendo l’interesse per il cinema nazionale.
Mario Martone e il film “Fuori”
“Fuori” è l’unico film italiano ufficialmente selezionato per la competizione principale della manifestazione cinematografica francese. Questa opera rappresenta il ritorno di Mario Martone a Cannes, a tre anni dalla sua partecipazione con “Nostalgia”. Thierry Fremaux, delegato generale del festival, ha descritto il regista come un “immenso artista” capace di spaziare tra cinema, teatro e letteratura.
Il film, una coproduzione italo-francese tra Indigo Film, Rai Cinema e The Apartment, racconta la vita di Goliarda Sapienza, scrittrice nota per “L’arte della gioia”. La trama si sviluppa attorno all’esperienza di Goliarda, che nel 1980 viene incarcerata a Rebibbia per un furto di gioielli. La sua vita cambia radicalmente dopo aver interagito con alcune giovani detenute, portandola a riscoprire la gioia di vivere e l’amore per la scrittura. Accanto a Valeria Golino, il cast include Matilda De Angelis e Elodie. Quest’opera ha già attirato l’attenzione grazie a una serie TV realizzata da Golino stessa, che ha ottenuto 15 nomination ai David di Donatello.
Le nuove promesse del cinema italiano: “Testa o croce?” e “Le città di pianura”
Oltre a “Fuori”, il festival di Cannes vedrà la presenza di due opere italiane in Un Certain Regard: “Testa o croce?” di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis e “Le città di pianura” di Francesco Sossai. Fremaux ha espresso fiducia nel futuro del cinema italiano, evidenziando come, nonostante le difficoltà passate, ci sia una rinascita dei giovani cineasti nel panorama cinematografico attuale.
“Testa o croce?” è un western surreale che esplora la leggenda di Buffalo Bill e il confronto tra cowboys americani e butteri italiani. Tra i protagonisti figurano l’attrice francese Nadia Tereszkiewicz, Alessandro Borghi e John C. Reilly. La storia segue Rosa e Santino, giovani amanti coinvolti in una fuga dopo un omicidio. Questo film rappresenta il secondo lungometraggio di Rigo de Righi e Zoppis, che avevano già solleticato l’interesse del pubblico con “Re Granchio” nel 2021.
Dall’altra parte, “Le città di pianura” di Francesco Sossai, è un road movie ambientato nel Veneto. Questo progetto segna la seconda opera per il regista nato a Belluno, il quale ha già riscosso successi con il suo cortometraggio “Il compleanno di Enrico”, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs nel 2023. Sossai esplora il suo territorio natale come se fosse un continente, abbracciando le sfide e le bellezze del paesaggio.
I film in concorso a Cannes
Il festival offre una selezione di opere da tutto il mondo, e i film italiani recensiti si uniscono a una lista di titoli di spicco, come “The Phoenician Scheme” di Wes Anderson e “Eddington” di Ari Aster, tra gli altri. La presenza di “Fuori”, “Testa o croce?” e “Le città di pianura” segna un importante momento di visibilità per il cinema italiano a livello internazionale.
Con un mix di tradizione e innovazione, i film italiani non solo rappresentano una storia gloriosa, ma portano anche il messaggio di una nuova generazione di cineasti. I riflettori di Cannes si accendono quindi su queste opere, che promettono di mozzare il fiato nei giorni della loro presentazione e oltre.