Il Festival internazionale del cinema patologico si prepara a tornare, con la sedicesima edizione in programma dal 18 al 27 aprile 2025. Dopo il successo ottenuto dalla Compagnia del Teatro Patologico al Festival di Sanremo con oltre 16 milioni di spettatori, il fondatore Dario D’Ambrosi ancora una volta porta avanti l’idea di un festival che coinvolge direttamente le persone con disabilità psichica in tutta Italia. Il progetto prevede la visione e la votazione online dei film finalisti da parte dei centri diurni dedicati, per offrire un giudizio autentico, lontano da consueti meccanismi competitivi.
il festival e la partecipazione di spettatori con disabilità
Il Festival internazionale del cinema patologico nasce con l’obiettivo di valorizzare opere che affrontano temi legati alla fragilità mentale e sociale. La sua caratteristica più originale riguarda la giuria, composta principalmente da persone con disabilità fisica e psichica. Attraverso questa formula, il fondatore Dario D’Ambrosi desidera uscire dagli schemi tradizionali e offrire alle persone con disabilità un ruolo attivo come giudici dei lavori proposti. Le votazioni dei centri diurni sparsi sul territorio nazionale costituiscono così la base per individuare i film vincitori, esprimendo un punto di vista che viene definito puro, spontaneo e non condizionato da dinamiche di potere o interessi economici.
un modello unico di giuria
Il coinvolgimento della giuria popolare, formata da individui spesso esclusi dal mondo culturale, mira a garantire una lettura emotiva e sincera dei contenuti, paragonabile a quella dei bambini per la sua trasparenza e semplicità. Questo modello è stato adottato fin dalla prima edizione del festival, che si conferma ancora una volta come un evento che fa dell’inclusione e della partecipazione un valore fondante. D’Ambrosi sottolinea che la votazione si svolgerà esclusivamente attraverso link inviati ai centri diurni, che metteranno i film a disposizione degli utenti affinché possano decidere con libertà.
date, luogo e programma dell’edizione 2025
La sedicesima edizione del festival si svolgerà dal 18 al 27 aprile 2025, periodo nel quale le opere finaliste saranno visibili su www.teatropatologico.com. La cerimonia per la premiazione è fissata a domenica 27 aprile alle ore 18:00 a Palazzo Ripetta, nel cuore di Roma. Qui, la speciale giuria del festival si riunirà alla presenza di numerosi professionisti del mondo del cinema e dello spettacolo. Questi eventi pubblici rappresentano un’occasione per valorizzare la cultura dell’inclusione e per promuovere la conoscenza di artisti che sovvertono gli schemi convenzionali.
crescente interesse internazionale
La direzione artistica ha comunicato di aver ricevuto più di duemila candidature da tutto il mondo, tra cortometraggi e lungometraggi. Un numero che sostiene la crescente attenzione verso questa manifestazione e verso i temi trattati. Nel corso delle quindici edizioni precedenti il festival ha ospitato nomi come Matteo Garrone, Marco Giallini, Claudia Gerini, Simone Cristicchi, Edoardo Leo, Sabrina Impacciatore, Claudio Santamaria, Alessandro Borghi e Leonardo Pieraccioni. Questi partecipanti hanno contribuito a legittimare l’evento come un appuntamento culturale di rilievo e come un ponte tra artisti affermati e la realtà spesso dimenticata delle disabilità.
il ruolo della compagnia stabile e del teatro integrato
Un elemento che distingue la manifestazione è la presenza della Compagnia Stabile del Teatro Patologico, composta da attori con disabilità psichica e fisica, che assume il ruolo di giuria e parte attiva nel festival. Questi artisti rappresentano l’essenza stessa della filosofia del movimento fondato da D’Ambrosi. Il loro giudizio, lontano da filtri esterni, permette una lettura dei film più umana e meno condizionata da aspettative o pregiudizi.
un percorso universitario innovativo
Il festival è strettamente collegato al primo corso universitario al mondo di Teatro Integrato dell’Emozione, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Il corso è pensato per diffondere il teatro-terapia e per formare professionisti in un ambito innovativo rispetto alle pratiche artistiche e sociali. Attraverso questa esperienza, i partecipanti possono sperimentare uno spazio di espressione e inclusione che va oltre le barriere fisiche e mentali.
Dario D’Ambrosi conduce da anni la battaglia per garantire visibilità e diritti alle persone con disabilità psichica. Il suo metodo comprende un lavoro intenso e a volte doloroso di teatro-terapia, con l’obiettivo di inserirli in ruoli sociali e artistici. Il festival conferma l’impegno in questa direzione, proponendo un evento dove la diversità diventa ricchezza e la capacità di giudizio da parte delle persone con disabilità assume un valore culturale e sociale rilevante. La manifestazione si conferma così luogo di incontro e confronto, di crescita e di partecipazione attiva alla vita culturale del Paese.