La serata del 4 settembre a Roma è stata segnata da una manifestazione significativa, una fiaccolata organizzata dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl per esprimere il fermo diniego alla privatizzazione della Fondazione Santa Lucia. Questo evento non solo vuole proteggere il futuro occupazionale di circa 800 lavoratori ma, soprattutto, salvaguardare un servizio di salute essenziale per i cittadini.
Il significato della manifestazione
Obiettivi dichiarati
La fiaccolata si è tenuta in piazza Caduti della Montagnola, un luogo emblematico che ha attirato l’attenzione su una questione cruciale: il diritto alla salute dei cittadini. I sindacati hanno giustificato l’importanza dell’evento sottolineando che la privatizzazione della Fondazione avrebbe profondamente impattato sull’accesso a cure specialistiche, mettendo a rischio un servizio che è considerato un pilastro della sanità pubblica.
In una nota, le organizzazioni sindacali hanno invitato i cittadini a partecipare in massa, sottolineando che la salute non dovrebbe mai essere oggetto di profitto. La manifestazione ha posto l’accento su come un eventuale passaggio ai privati non solo comprometterebbe la qualità dei servizi offerti, ma creerebbe anche preoccupazioni riguardanti l’occupazione e la sicurezza dei lavoratori.
Il supporto delle istituzioni
Durante la fiaccolata, non sono mancati i volti noti della politica locale. Tra i partecipanti si è distinto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, il quale ha confermato il suo impegno per difendere la sanità pubblica. Insieme a lui, erano presenti anche i capigruppo di maggioranza del Consiglio regionale: Daniele Sabatini per Fratelli d’Italia, Giorgio Simeoni di Forza Italia e Laura Cartaginese della Lega. Anche rappresentanti del Partito Democratico e figure del Gruppo misto hanno espresso la loro solidarietà, indicando che la questione della Fondazione trascende le barriere politiche e interessa tutti i cittadini.
L’importanza della Fondazione Santa Lucia
Un servizio di eccellenza
La Fondazione Santa Lucia è riconosciuta come uno dei centri di riabilitazione più avanzati in Italia, offrendo una gamma di trattamenti per pazienti con disabilità motorie e neurologiche. La sua importanza non è solo locale, ma si estende anche a livello nazionale, grazie alle eccellenze professionali e agli approcci innovativi nei percorsi di cura. La privatizzazione di una tale istituzione sarebbe non solo un affronto per i pazienti, ma comporterebbe anche un abbassamento dello standard di assistenza.
Le conseguenze della privatizzazione
La transizione verso una gestione privata della Fondazione Santa Lucia potrebbe avere ripercussioni dirette sui servizi sanitari offerti ai cittadini. La preoccupazione principale solleva interrogativi su come i nuovi gestori potrebbero modificare le tariffe, introducendo un modello basato sul profitto piuttosto che sulla necessità e sull’accessibilità. Gli esperti del settore avvertono che le privatizzazioni nel campo della salute tendono ad allontanare il focus dalla cura del paziente verso l’ottimizzazione dei costi, con conseguenze potenzialmente devastanti per le persone più vulnerabili.
La risposta della comunità
Mobilitazione e partecipazione
La chiamata all’azione ha registrato una partecipazione significativa, dimostrando il forte legame tra i cittadini e le istituzioni sanitarie pubbliche. La fiaccolata non ha solo galvanizzato i lavoratori della Fondazione, ma ha attirato anche famiglie e cittadini preoccupati per il futuro della sanità nella Regione Lazio. La folla, unita da un sentimento di solidarietà, ha reso chiaro il messaggio che la salute è un diritto fondamentale e non dovrebbe essere compromessa nell’ottica del profitto privato.
La posizione dei sindacati
I sindacati, tramite la loro mobilitazione, si sono resi protagonisti di una battaglia che supera le singole vertenze lavorative. Essi hanno l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alla questione e di mantenere alta l’attenzione sulle trasferte dell’assistenza sanitaria. Attraverso comunicazioni e eventi come la fiaccolata, sperano di creare un dialogo costruttivo e di trovare soluzioni che possano garantire la sostenibilità dei servizi senza privare i cittadini delle cure di cui necessitano.
La fiaccolata del 4 settembre è, quindi, un chiaro esempio di come le comunità locali possano unirsi per difendere i diritti fondamentali e mantenere vive le istituzioni che fanno parte della loro storia e cultura salute pubblica.