La Campania si prepara ad accogliere un evento di notevole rilevanza per il mondo del vino, il seminario “Fiano di Avellino, Territorio e Cultura”, previsto per giovedì 26 settembre alle ore 20.30 presso l’Enoteca La Botte a Casagiove. In questa occasione, produttori, sommelier e appassionati del settore avranno l’opportunità di approfondire la conoscenza di uno dei vini bianchi più pregiati d’Italia, il Fiano di Avellino Docg. Il seminario sarà condotto da Marco Ricciardi, esperto sommelier dell’Associazione Italiana Sommelier , il quale guiderà i partecipanti attraverso un viaggio sensoriale alla scoperta delle caratteristiche uniche di questa viticoltura.
Il fiano di avellino docg: tradizione e qualità
Il Fiano di Avellino rappresenta una delle eccellenze vitivinicole italiane, prodotto in una ristretta area della Campania che denota l’importanza della sua storia viticola. Questa denominazione, riconosciuta come Docg, evidenzia non solo la qualità ma anche la tradizione di un territorio che da sempre si dedica alla coltivazione di vigneti. Il Fiano si distingue per le sue straordinarie capacità di invecchiamento, una caratteristica che nel caso della versione Riserva è formalmente prevista dal disciplinare.
Marco Ricciardi, relatore dell’evento, esporrà relazioni dettagliate su come la geologia e il microclima della zona influiscano sul ciclo vitale della vite e sulla qualità del vino stesso. Il seminario non si limiterà a un’analisi dei singoli produttori, ma si concentrerà anche su una panoramica generale delle diverse aree viticole irpine, che sono suddivise in tre areali distinti. Questi comprendono vari profili di giacitura e altitudine, condizioni morfologiche e orografiche uniche che conferiscono al Fiano di Avellino la sua particolare identità.
Il focus sull’areale irpino è essenziale, poiché si tratta di un territorio disomogeneo che offre differenze significative tra produttore e annata, permettendo così ai partecipanti di comprendere la complessità e la ricchezza di questo vino unico. La varietà delle espressioni tipiche di questa denominazione rende il Fiano di Avellino un prodotto da esplorare e apprezzare in ogni sua forma.
L’importanza della cultura del vino nella promozione territoriale
L’evento si propone non solo di educare sul vino, ma anche di promuovere una maggiore consapevolezza riguardo il patrimonio culturale e territoriale della Campania. Pietro Iadicicco, delegato provinciale dell’Ais di Caserta, sottolinea che è fondamentale rafforzare l’interesse verso il proprio territorio e la sua viticoltura. Gli eventi del genere sono un’ottima occasione per avvicinare il pubblico alla cultura vitivinicola, permettendo di scoprire non solo il vino, ma anche le storie e le tradizioni che accompagnano ogni etichetta.
La promozione del Fiano di Avellino richiede una conoscenza approfondita non solo del vino in sé, ma anche delle cantine e delle tecniche di produzione. Questo seminario intende fornire ai partecipanti strumenti e informazioni utili per esplorare il Fiano e tutto ciò che lo circonda, creando un legame più profondo con il territorio irpino. Attraverso il coinvolgimento di produttori locali, l’evento si propone di fare da ponte tra consumatori e produttori, favorendo un scambio culturale e di esperienze che va ben oltre la semplice degustazione di vino.
Il risultato finale della serata sarà un’esperienza immersiva che porterà i partecipanti a casa con la consapevolezza e l’apprezzamento di un pezzo importante della cultura enologica italiana. Le persone che parteciperanno torneranno a casa con un “assaggio” di Irpinia nel cuore e nella mente.
Un viaggio sensoriale nel fiano docg: il programma del seminario
Il seminario si concluderà con una degustazione tecnica, che rappresenterà l’apice dell’esperienza offerta ai partecipanti. Marco Ricciardi, insieme ai produttori selezionati, guiderà i presenti in un viaggio attraverso le varie espressioni del Fiano di Avellino Docg. Saranno presentate diverse cantine, ciascuna con le proprie caratteristiche e peculiarità, permettendo a tutti i presenti di comprendere come il terroir influisca sul gusto e sull’aroma di ogni vino.
La degustazione avrà inizio con le cantine di Summonte, come Ciro Picariello e Guido Marsella, e proseguirà a Montefredane con Villa Diamante e Vadiaperti. La tappa seguente sarà a Lapio, dove si potranno assaporare i vini di Rocca del Principe e Famiglia Pagano 1968. Si proseguirà nella località di Sorbo Serpico con Feudi di San Gregorio Studi, e infine a Cesinali con Cantina del Barone, per chiudere l’enotour nella città di Atripalda con I Favati.
Questo percorso sensoriale non solo accompagnerà gli ospiti alla scoperta di diverse interpretazioni del Fiano di Avellino, ma sarà anche un’opportunità per comprendere il concetto di zonazione, caratteristica fondamentale nell’enologia moderna. Marco Ricciardi ha invitato i partecipanti ad apprezzare l’importanza di ogni singola annata e la dedizione dei produttori, sottolineando come ogni vino racconti una storia e rappresenti una precisa visione di quel determinato luogo.
La serata rappresenterà dunque un’esperienza formativa e coinvolgente che unisce tradizione, innovazione e profondo rispetto per il territorio, promuovendo una cultura del vino che può contribuire a valorizzare ulteriormente la ricchezza enologica della Campania.
Ultimo aggiornamento il 26 Settembre 2024 da Armando Proietti