Il governo ha ottenuto il via libera dall’Aula della Camera per la fiducia sul decreto Infrastrutture. Con 162 voti favorevoli e 85 contrari, il provvedimento, che sarà votato definitivamente domani, prosegue il suo iter legislativo insediandosi come uno degli atti centrali per il rilancio delle opere pubbliche in Italia, con particolare attenzione a progetti cruciali come il Ponte sullo Stretto. Il testo, che ora passerà all’esame del Senato, mette in evidenza un piano ambizioso per disciplinare i lavori pubblici e le emergenze nazionali.
Misure chiave per l’infrastruttura pubblica
Il progetto del Ponte sullo Stretto
Al centro del decreto vi è il discusso Ponte sullo Stretto di Messina, un’infrastruttura attesa da anni, le cui tempistiche di avvio sembrano ora effettivamente accelerate. Il provvedimento dell’Aula prevede che la costruzione possa avvenire per fasi progressive, permettendo così di gestire meglio le risorse e le tempistiche. Durante il dibattito in commissione, è stata prestata particolare attenzione agli indennizzi destinati ai proprietari delle aree espropriate per la realizzazione del ponte, aspetto fondamentale per garantire un processo di realizzazione fluido e senza tensioni sociali. Questo approccio riflette un tentativo da parte del governo di mitigare possibili contestazioni e di costruire un consenso attorno a un’opera che ha polarizzato l’opinione pubblica nel corso degli anni.
Il Piano Mattei e i micro-interventi
Oltre al Ponte sullo Stretto, il decreto include anche il cosiddetto Piano Mattei, un’iniziativa per il rilancio delle politiche infrastrutturali e dello sviluppo economico del Paese. Si prevedono finanziamenti per diversi interventi subito dopo la deliberazione del decreto. Tra i finanziamenti allocati vi sono stanziamenti di 750mila euro per la Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari e 500mila euro per la Fondazione Teatri di Piacenza. Un ulteriore intervento significativo riguarda i 7 milioni di euro destinati al polo di alta formazione coreutica della Fondazione ‘Accademia d’Arti e Mestieri dello Spettacolo Teatro alla Scala’ di Milano.
In aggiunta, il decreto prevede 70 milioni di euro, distribuiti su tre anni dal 2025, per il Polo Universitario di Ingegneria presso il Parco Scientifico Tecnologico di Genova Erzelli. Un intervento fondamentale, considerando l’importanza della formazione tecnica e scientifica per il progresso economico e tecnologico del Paese. È previsto anche un investimento di 150 milioni per il miglioramento del sistema idrico di Peschiera, proponendo un’attenzione rinnovata alle infrastrutture idriche, essenziali per garantire risorse idriche adeguate in un contesto di cambiamenti climatici.
Esami e approvazioni nell’aula del Senato
La prossima fase del decreto riguarderà il suo esame nel Senato, dove sarà fondamentale mantenere i numeri per garantire la stabilità del governo. È importante notare che, contrariamente a quanto inizialmente previsto, non è stata inclusa nel decreto la misura “salva-Milano”, originariamente riposta nel decreto casa, che potrebbe essere trattata in un prossimo provvedimento dedicato. Questo sviluppo rimarca la complessità dell’iter legislativo, dove la politica infrastrutturale del governo continua a trovare spazi di intervento, pur fra contrasti e trattative interne. La sorte del decreto e la sua adozione finale potrebbero avere conseguenze dirette sul panorama infrastrutturale e sulla vita economica del Paese.