Fiducia dei consumatori in Trentino: segnali di stabilità nonostante il calo

Fiducia dei consumatori in Trentino: segnali di stabilità nonostante il calo

Il clima di fiducia dei consumatori in Trentino segna un calo a -5,5, ma resta migliore rispetto al Nord Est e alla media nazionale. Le famiglie mostrano cautela nelle spese future.
Fiducia dei consumatori in Tre Fiducia dei consumatori in Tre
Fiducia dei consumatori in Trentino: segnali di stabilità nonostante il calo - Gaeta.it

L’indice del clima di fiducia dei consumatori in Trentino mostra un lieve calo, registrando un valore di -5,5 a novembre, rispetto al -4,8 di settembre. Nonostante i valori negativi, il Trentino si dimostra in una situazione relativamente migliore rispetto ad altre regioni, come evidenziato dai dati provenienti dal Nord Est e a livello nazionale. La Camera di commercio di Trento analizza e interpreta queste cifre, delineando un quadro economico complesso, ma con segnali di speranza per il futuro.

L’andamento dell’indice di fiducia

L’analisi dell’Ufficio studi e ricerche della Camera di commercio di Trento ha rivelato un indice di fiducia dei consumatori negativo, salito a -5,5. Questo è il primo dato mensile dopo il -4,8 di settembre, il quale ha mostrato un leggero peggioramento. Tuttavia, è interessante notare che a livello provinciale, il Trentino può vantare un indice decisamente migliore rispetto a quello rilevato nel Nord Est, che è di -11,9, e su scala nazionale, fermo a -14,9. Anche i dati europei, con un valore di -13,7, e quelli della Germania, che fatica a uscire dalla recessione con un -11,4, testimoniano un contesto generale di incertezza economica. Questi numeri, sebbene allarmanti, offrono un quadro comparativo utile per comprendere che, nonostante le difficoltà, il Trentino mantiene una posizione relativamente più positiva.

Aspettative per il futuro

Guardando al futuro, un recente sondaggio rivela che più della metà degli intervistati si aspetta una stabilità economica per il 2025. Nonostante ciò, solo il 25% dei consumatori si aspetta un miglioramento significativo della situazione economica, mentre la maggioranza, il 65,3%, prevede di vivere in una situazione di stabilità anche riguardo alla propria economia domestica. Questi dati evidenziano una certa cautela da parte della popolazione locale in merito alla possibilità di accantonare risorse, con quasi il 42% degli intervistati che non riesce a considerare nemmeno risparmi. Dal settembre al novembre, la percentuale di chi crede di poter risparmiare è salita dal 33,8% al 37,7%, segnale di un cambio nella disposizione mentale verso le spese future.

Le difficoltà economiche dei consumatori

La situazione economica dei consumatori trentini non è facile: il 39,1% della popolazione afferma di riuscire solamente a far quadrare il proprio bilancio familiare. Un ulteriore 4,3% si trova nella necessità di attingere ai risparmi accumulati. Stranamente, quasi la metà del campione prevede di mantenere inalterata la propria spesa per beni durevoli nel prossimo anno, mentre il 41,5% intende ridurla. Questi numeri suggeriscono un cambiamento nei gusti di consumo, spostandosi da un’idea di possesso verso un maggiore orientamento verso le esperienze.

L’effetto inflazione e il mercato immobiliare

Ulteriori dati emergenti dall’indagine rivelano come la crisi economica abbia portato molte persone a rivedere le proprie priorità di spesa. Otto consumatori su dieci dichiarano di non voler acquistare una nuova auto, e cresce il numero di coloro che escludono ristrutturazioni nelle loro abitazioni. Il peso dell’inflazione si fa sentire: oltre l’83% degli intervistati percepisce un aumento dei prezzi nell’ultimo anno. L’Istat evidenzia un incremento dell’1,8% solo nel mese di novembre in Trentino. Andrea De Zordo, presidente della Camera di commercio di Trento, ha messo in rilievo come la perdita di potere d’acquisto resti una preoccupazione diffusa tra i cittadini, confermando un clima di incertezza che permea il tessuto economico locale.

Il quadro che emerge dalla rilevazione è chiaramente complesso, dove elementi di stabilità si intrecciano con fisici segnali di preoccupazione. Le famiglie trentine navigano in un contesto in cui il potere d’acquisto è in calo e le aspettative future rimangono ancorate a un’idea di attenuazione del rischio, rimanendo vigili e oculate nelle spese.

Ultimo aggiornamento il 16 Dicembre 2024 da Marco Mintillo

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