Un’indagine della Polizia di Stato ha portato alla denuncia di una collaboratrice domestica di origine filippina, accusata di furto dopo aver sottratto una cospicua somma di denaro e beni dalla casa della sua datrice di lavoro. La vicenda è emersa grazie a una segnalazione da parte del figlio della donna, che ha allertato le autorità dopo aver ricevuto un avviso bancario riguardante un ingente prelievo.
Il contesto dell’incidente
La donna di 29 anni era stata assunta per un periodo di supplenza, per sostituire la collaboratrice domestica fissa della famiglia. Durante questo breve periodo, ha avuto accesso completo all’abitazione, permettendole di esaminare ogni angolo della casa. Secondo le informazioni raccolte, il figlio della proprietaria ha notato anomalie sul conto corrente, in particolare un prelievo di grande entità, che ha destato la sua preoccupazione e lo ha indotto a contattare gli agenti del Commissariato di Borgo.
L’intervento delle forze dell’ordine ha fatto subito scattare un’indagine per accertare i fatti e comprendere la portata del furto. La filippina, approfittando della fiducia concessale, ha compiuto un’accurata “ricognizione” della casa, riuscendo a nascondere i beni e il denaro rubato. La sua condotta ha messo in evidenza un comportamento opportunista e pianificato, facendo riflettere sull’importanza dei controlli nell’assunzione di collaboratori domestici.
I dettagli del furto e il modus operandi
Secondo quanto emerso dalle indagini, la 29enne ha avuto accesso a diversi oggetti di valore e documenti personali dell’intera famiglia. In particolare, è riuscita a individuare i luoghi dove erano custoditi effetti personali, compresa la carta di credito della datrice di lavoro. Approfittando della fiducia riposta in lei, la donna ha effettuato numerosi prelievi, oltre a effettuare acquisti presso un noto marchio di abbigliamento intimo.
È emerso che la filippina ha sottratto complessivamente oltre 5.000 euro tra prelievi e acquisti, comprando anche ingressi per parchi divertimento. Un comportamento premeditato che ha messo in evidenza una pianificazione accurata da parte della collaboratrice, la quale ha cercato di coprire le sue azioni azionando i conti bancari della datrice di lavoro senza lasciare tracce apparenti.
Le forze dell’ordine hanno condotto un’operazione di perquisizione presso l’abitazione della donna, dove hanno trovato circa 1.000 euro, corrispondenti all’ultimo prelievo. Il denaro era astutamente nascosto negli slip, insieme alla carta di credito rubata, evidenziando ulteriormente la natura furtiva e calcolata delle sue azioni.
Conseguenze legali e attivazione della polizia
A seguito del ritrovamento della carta e delle somme sottratte, gli agenti del Commissariato Borgo hanno proceduto al sequestro dei beni. La 29enne è stata denunciata per furto, e la vicenda ha acceso un faro sulle pratiche di assunzione di personale domestico. Il caso solleva interrogativi sulla sicurezza dei privati cittadini quando affidano la custodia dei propri beni a collaboratori esterni.
La Polizia di Stato continua a monitorare la situazione, sottolineando l’importanza di segnalare alle autorità potenziali reati di innavide e furti. Incidente come questo, purtroppo non isolato, richiamano l’attenzione su temi di sicurezza domestica e sull’affidabilità dei collaboratori assunti, evidenziando la necessità di maggiore vigilanza e precauzioni nella gestione delle risorse finanziarie abbinate all’impegno lavorativo in casa.