Filippo Gorini in concerto al Teatro Argentina: un viaggio tra Beethoven, Schubert e Kurtág

Filippo Gorini in concerto al Teatro Argentina: un viaggio tra Beethoven, Schubert e Kurtág

Filippo Gorini si esibirà il 27 marzo al Teatro Argentina di Roma, presentando opere di Beethoven, Schubert e prime esecuzioni italiane di György Kurtág in un concerto imperdibile.
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Filippo Gorini in concerto al Teatro Argentina: un viaggio tra Beethoven, Schubert e Kurtág - Gaeta.it

Un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica classica. Filippo Gorini, il talentuoso pianista di 30 anni, si esibirà il 27 marzo presso il Teatro Argentina di Roma, sotto l’egida dell’Accademia Filarmonica. Questo concerto segna l’inizio di un progetto triennale che unisce il genio di Beethoven e Schubert con le opere contemporanee, offrendo un’attrattiva unica per il pubblico.

Un talento riconosciuto

Filippo Gorini ha conquistato il panorama musicale internazionale, guadagnandosi il Premio Abbiati nel 2022 come miglior solista. La sua carriera è stata caratterizzata da esibizioni in alcune delle più celebri sale da concerto d’Europa. Ha avuto il privilegio di debuttare alla Scala di Milano e alla Carnegie Hall di New York, un traguardo significativo che attesta la sua abilità musicale. La sua prima performance con la Filarmonica Romana risale al 2017, dimostrando di essere già allora un nome da tenere d’occhio.

Durante il concerto di Roma, Gorini presenterà le prime esecuzioni italiane di composizioni recenti del maestro ungherese György Kurtág. Queste opere, parte della raccolta Játékok, rappresentano un’importante aggiunta al repertorio pianistico contemporaneo. Játékok, che in italiano significa “Giochi”, è un lavoro che è iniziato nel 1973, concepito inizialmente per scopi didattici, ma che evolve per diventare una vera e propria riflessione sulla scrittura musicale dell’artista.

La musica di György Kurtág

Nel concerto, Gorini eseguirà tre inediti tratti da Játékok, dei quali i primi due rappresentano la prima esecuzione in Italia. I brani sono Hazatérés [Tornare di nuovo a casa] – Hommage à Eötvös Péter 80 , In memoriam Gyuri Maros e Màrta Ligatùràja . Accanto a queste nuove composizioni, l’artista interpreterà anche In memoriam Edison Denisov, scritto nel 1996, e Kedves, composto negli anni Cinquanta.

Gorini ha avuto modo di conoscere Kurtág personalmente e ha lavorato con lui, il che gli consente di offrire una visione intima delle sue opere. “Alcuni pezzi di Kurtág – spiega il pianista – sono accessibili anche ai bambini che si avvicinano al pianoforte. Ma richiedono un’attenzione particolare all’ascolto e un’interpretazione delicata, esaltando il silenzio tra le note.” La capacità di Kurtág di esprimere emozioni e esperienze umane senza filtri lo rende un compositore unico e di grande spessore.

Beethoven e Schubert sul palcoscenico

Oltre alla musica di Kurtág, il programma prevede l’esecuzione delle ultime sonate per pianoforte di Beethoven e Schubert. Queste opere, rappresentanti di due epoche musicali, offrono un contrasto affascinante e illustrano le evoluzioni stilistiche dei due compositori. In particolare, Gorini eseguirà la Sonata n. 32 di Beethoven e la Sonata in Si bemolle maggiore di Schubert, entrambe capolavori che rispecchiano il genio di entrambi gli autori.

Questa combinazione di composizioni storiche e contemporanee offre un’esperienza di ascolto ricca e variegata, un’opportunità per il pubblico di collegare il passato con le nuove generazioni di musicisti. Gorini, con la sua sensibilità e maestria, promette di portare il pubblico in un viaggio emozionante attraverso le epoche musicali.

L’evento presso il Teatro Argentina rappresenta una finestra aperta sulla musica classica moderna, in grado di attrarre non solo gli appassionati del genere, ma anche coloro che desiderano approfondire la comprensione dell’arte pianistica contemporanea.

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