Le autorità finanziarie del Comando Provinciale di Latina hanno recentemente applicato una misura interdittiva nei confronti del titolare di un Centro residenziale per anziani nel sud pontino e di un imprenditore romano. Il provvedimento è stato accompagnato dal sequestro di beni immobili e disponibilità finanziarie per un totale di circa 300.000 euro.
Indagine sul Presunto Schema Fraudolento
Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Formia hanno preso avvio da un’analisi di rischio sulle imprese beneficiarie dell’incentivo “Formazione 4.0” finanziato con i Fondi PNRR. Tale attività investigativa ha portato all’ipotesi di un complesso meccanismo frodolento basato sulla creazione di crediti d’imposta falsi e la successiva compensazione illecita dei bonus durante il pagamento delle imposte.
Compensazione Fraudolenta e Danno Erariale
L’impresa coinvolta nel provvedimento avrebbe azzerato quasi interamente il proprio debito tributario e contributivo per il 2023, utilizzando crediti d’imposta ritenuti inesistenti per la formazione del personale dipendente. Tali crediti erano correlati al “Piano Nazionale Industria 4.0”. Tuttavia, ulteriori indagini hanno rivelato che la formazione dichiarata non era mai stata effettuata.
Evasione Documentale e Complicità
Le indagini hanno evidenziato che il materiale a supporto dei corsi di formazione, quali materiale didattico, attestati di partecipazione e registri delle presenze, era stato falsificato attraverso un modello fraudolento elaborato da una società di consulenza romana. Inoltre, è emerso che dipendenti del centro residenziale non avevano mai partecipato alla formazione, compromettendo l’attendibilità della documentazione presentata dall’impresa.
Denuncia e Sequestro Preventivo
Il rappresentante legale della società di consulenza coinvolta è stato denunciato per il presunto coinvolgimento nella frode. Inoltre, sono emerse fatture relative ad operazioni inesistenti nella contabilità della casa di riposo, utilizzate per evadere imposte per un ammontare di 60.368 euro. Di conseguenza, il G.I.P. del Tribunale di Cassino ha disposto il sequestro preventivo di denaro o beni equivalenti al presunto profitto ottenuto tramite il sistema fraudolento.