Nelle Marche, il periodo che va da oggi fino a fine marzo offre un’esperienza unica a tutti gli amanti della natura e della gastronomia. La fioritura della Pesca Saturnia, una delle varietà più pregiate di questa regione, è in pieno svolgimento. Si estende su oltre 155mila alberi distribuiti su un’area di 105 ettari nelle province di Fermo e Macerata, in particolare nelle zone intorno a Monte Urano, Montecosaro, Porto Potenza Picena e Montegranaro. Scopriamo insieme le peculiarità di questo frutto e il suo impatto sul territorio.
La bellezza della fioritura della pesca Saturnia
La fioritura della Pesca Saturnia è un evento che richiama turisti e locali nelle colline marchigiane. Gli alberi, che producono frutti a polpa bianca da mangiare con la buccia, iniziano a fiorire all’inizio di marzo, raggiungendo il loro apice nella prima metà del mese. Durante questo periodo, la vista di questi alberi in fiore, composti da una miriade di fiori rosa, offre uno spettacolo straordinario. La chiusura della fioritura è prevista per la fine di marzo, rendendo questo mese particolarmente significativo per la regione.
I frutteti della Pesca Saturnia sono diventati un vero e proprio luogo di pellegrinaggio per chi cerca l’armonia tra natura e agricoltura. La tradizione di visitare questi posti durante la primavera non è solo un modo per godere della bellezza dei paesaggi, ma anche un’opportunità per apprezzare un prodotto che è legato a doppio filo con la cultura marchigiana.
La produzione: un valore aggiunto per l’economia locale
Le previsioni stagionali per la produzione di quest’anno sono particolarmente positive: si stima che verranno raccolti oltre tre milioni di chili di Pesca Saturnia, insieme a circa 400mila chili di nettarina Saturnia. Questo rappresenta un notevole valore economico per i coltivatori locali, che beneficiano di una produzione a basso impatto ambientale. Il sindaco di Monte Urano, Andrea Leoni, ha sottolineato come la Pesca Saturnia sia una delle eccellenze agronomiche delle Marche, evidenziando il ruolo centrale che il Comune di Monte Urano gioca nella filiera produttiva dell’area.
Con l’implementazione delle coltivazioni di Pesca Saturnia, il territorio fermano-maceratese ha visto una crescita significativa. I frutteti non solo arricchiscono il paesaggio, ma fungono anche da attrattiva per il turismo, contribuendo a un riposizionamento della regione sulle rotte gastronomiche italiane.
La storia e l’evoluzione della pesca Saturnia
La Pesca Saturnia ha origini che risalgono al 1985, quando venne resa popolare nelle colline attraversate dal fiume Chienti, nelle province di Macerata e Fermo. Grazie all’operato dell’azienda agricola Eleuteri di Civitanova Marche, questo frutto ha ottenuto un marchio di qualità che ne garantisce l’originalità e le caratteristiche esclusive. Marco Eleuteri, con la sorella Laura, ha portato avanti una tradizione familiare che dura da oltre quaranta anni, e oggi si può constatare come l’Italia si sia affermata come un protagonista nel settore delle pesche piatte a livello internazionale.
Le varietà di Pesca Saturnia sono apprezzate non solo per il loro gusto ma anche per le loro qualità organolettiche. Esperti e appassionati la considerano un gioiello culinario, testimone delle tradizioni agroalimentari marchigiane. La diffusione della Pesca Saturnia nei comuni di Monte Urano, Montecosaro, Montegranaro, Potenza Picena e Civitanova Marche ne ha arricchito ulteriormente la reputazione, trasformandola in un simbolo della cultura e dell’economia locale.
Il periodo di fioritura della Pesca Saturnia è una celebrazione della bellezza dei paesaggi marchigiani e del lavoro delle comunità locali, un dono della natura da vivere intensamente.