Firmato un nuovo protocollo tra Unicef e Guardia Costiera per la protezione dei minori in mare

Firmato un nuovo protocollo tra Unicef e Guardia Costiera per la protezione dei minori in mare

Unicef e Guardia Costiera firmano un protocollo triennale per migliorare la protezione e il supporto ai minori e alle persone fragili durante le operazioni di soccorso in mare.
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Firmato un nuovo protocollo tra Unicef e Guardia Costiera per la protezione dei minori in mare - Gaeta.it

Il 2025 segna un importate passo avanti nella protezione dei minori e delle persone fragili soccorse in mare. L’Unicef e il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera hanno annunciato oggi la firma di un protocollo di intesa triennale, volto a migliorare la sicurezza e il supporto per le categorie vulnerabili. Questo accordo afferma l’impegno congiunto nel garantire una assistenza adeguata alla minore età e ai soggetti fragili durante le operazioni di ricerca e soccorso.

Dettagli del protocollo d’intesa

Il protocollo, che avrà una durata di tre anni, si propone di potenziare le competenze del personale della Guardia Costiera, specialmente nel fornire un supporto appropriato ai minori non accompagnati e ad individui fragili. Assistenza specializzata sarà quindi al centro delle attività programmate, con l’obiettivo di garantire sicurezza e dignità ai soggetti soccorsi.

Inoltre, il protocollo prevede iniziative di sensibilizzazione rivolte a promuovere i diritti delle persone di minore età. Tali attività si concentreranno sul miglioramento della consapevolezza dei diritti dei bambini e sull’importanza del loro rispetto in situazioni di emergenza. Una parte cruciale di questo processo è l’educazione del personale coinvolto, affinché possa interagire e assistere le persone vulnerabili in modo adeguato e rispettoso delle loro necessità.

La firma di questo accordo è un passo significativo rispetto a un precedente protocollo del 2016. L’Ammiraglio Isp. Capo Nicola Carlone ha sottolineato l’importanza di questa continuità, affermando il valore di essere un Goodwill Ambassador per l’Unicef e il ruolo attivo che il Corpo delle Capitanerie di Porto ha assunto nel sostenere i progetti di ottimizzazione per i bambini a livello globale.

Messaggi dei leader presenti alla cerimonia

Durante la cerimonia di firma tenutasi nella sede nazionale dell’Unicef a Roma, sono intervenuti diversi leader. Il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, Ammiraglio Nicola Carlone, ha espresso il proprio onore nel contribuire a iniziative pro-bambini, sottolineando che il protocollo rappresenta una conferma di impegno costante nella protezione delle persone vulnerabili in mare.

Carmela Pace, presidente dell’Unicef Italia, ha evidenziato il significato dell’accordo, affermando che rappresenta una sinergia ulteriore nella promozione e tutela dei diritti dei bambini e adolescenti nel paese. La cerimonia ha coinciso con celebrazioni importanti, come il 25° anniversario della nomina a ambasciatore di buona volontà dell’attore Lino Banfi, un momento che ha reso l’evento ancora più significativo e carico di emozioni.

Il contesto attuale e le sfide future

La situazione attuale richiede un’attenzione particolare verso la protezione dei minori e delle categorie fragili in contesti di crisi. Le operazioni di soccorso in mare si sono intensificate negli ultimi anni, e con esse sono emerse nuove sfide legate all’accoglienza e alla protezione delle persone soccorse. Spesso, i minori non accompagnati sono tra i più vulnerabili, rendendo essenziale un approccio qualificato e informato.

Il protocollo di intesa siglato oggi rappresenta quindi non solo un impegno formale ma anche una risposta concreta per affrontare le complesse dinamiche emergenti in situazioni di emergenza. Le autorità italiane e l’Unicef lavoreranno insieme non solo per garantire la sicurezza durante le operazioni di soccorso, ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della protezione dei minori e dei soggetti fragili, forti dell’impegno a lungo termine nei diritti umani.

Il futuro di queste collaborazioni è promettente, evidenziando la necessità di un approccio multidimensionale e integrativo nella gestione delle emergenze, a beneficio di tutti i bambini e le bambine che si trovano in difficoltà.

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