Nel 2025, molti debiti con il fisco italiano verranno cancellati, sia su richiesta che in modo automatico, portando un notevole sollievo a numerosi contribuenti.
Le cartelle esattoriali e i debiti in generale rappresentano una grande preoccupazione per molti cittadini. Le recenti modifiche introdotte dalla riforma fiscale offrono una prospettiva più rosea per il futuro. Non è solo questa riforma a consentire la cancellazione dei debiti: esistono infatti leggi in vigore da tempo che spesso non vengono prese in considerazione.
I debiti possono essere cancellati in seguito a due meccanismi principali: il discarico automatico e la prescrizione. Dal 1° gennaio 2025, diversi tipi di debiti saranno considerati prescritti e pertanto non più esigibili. La prescrizione è un termine legale oltre il quale un debito non può più essere richiesto, e varia a seconda del tipo di debito.
Prescrizione delle cartelle esattoriali
In primo luogo, le cartelle esattoriali si prescrivono secondo i termini previsti per il debito sottostante. Ad esempio, un debito Irpef si prescrive dopo 10 anni, ma le sanzioni e gli interessi correlati hanno una prescrizione separata di 5 anni. Dunque, a partire dal 2025, sanzioni e interessi relativi a debiti precedenti al 2021 non saranno più dovuti, e i contribuenti potranno richiedere lo stralcio di tali componenti, limitandosi a saldare solo il debito principale.
A partire dal 2025, saranno prescritti vari tipi di cartelle esattoriali. Tra queste rientrano quelle per tributi locali come Imu, Tari e Tosap notificate dal 1° gennaio 2020 in poi. Queste cartelle saranno considerate prescritte trascorsi 5 anni dalla notifica. Allo stesso modo, le cartelle per imposte erariali come Irpef, Irap, Iva e altre, notificate dal 1° gennaio 2015, saranno prescritte. Anche le cartelle relative ai bolli auto scaduti prima del 1° gennaio 2022 seguiranno una prescrizione triennale.
Oltre ai debiti esattoriali, ci sono altri debiti che nel 2025 non saranno più esigibili. Debiti contratti nel 2020, come bollette telefoniche, canoni di locazione, spese condominiali ordinarie, multe stradali, interessi bancari, abbonamenti a servizi di streaming, alimenti e assegni di mantenimento, e tasse locali saranno prescritti dopo 5 anni. Anche i contributi dovuti a enti previdenziali come Inps e Inail seguiranno lo stesso destino.
Per i debiti risalenti al 2015, con un termine di prescrizione di 10 anni, non saranno più dovuti importi relativi a fatture non saldate, imposte erariali, ticket sanitari e spese condominiali straordinarie. Inoltre, debiti con una prescrizione inferiore, come pagamenti per prestazioni lavorative superiori a un mese del 2022, compensi per professionisti e notai, spese condominiali del 2023, e bollette di luce, acqua e gas emesse nel 2023, saranno anch’essi considerati prescritti nel 2025. In questi casi, è importante che i contribuenti presentino un’istanza in autotutela per richiedere la cancellazione del debito al ricevimento di un sollecito di pagamento.
Queste misure rappresentano un’importante opportunità per i cittadini di alleggerire il proprio carico fiscale e migliorare la propria situazione finanziaria. Tuttavia, è fondamentale che chiunque abbia debiti in sospeso si informi adeguatamente e intraprenda le azioni necessarie per beneficiare di queste disposizioni.