Nella giornata del 3 ottobre 2024, la situazione ambientale e culturale a Fiumicino si fa sempre più critica. Le ruspe stanno per abbattere i bilancioni storici situati accanto al vecchio Faro, nella zona concessa alla società Fiumicino Waterfront. Questo progetto prevede la costruzione di un porto crocieristico, ma non senza sollevare preoccupazioni da parte della comunità locale e delle associazioni culturali, che temono per il patrimonio storico e paesaggistico dell’area. Un comunicato rilasciato dai Tavoli del Porto mette in luce i rischi legati a questa demolizione, sollevando interrogativi sulla sicurezza e sul valore dei manufatti coinvolti.
La resistenza dei cittadini e delle associazioni
I lavori di demolizione sono stati temporaneamente bloccati dall’intervento di cittadini e attivisti del Collettivo No Porto, che si sono recati sul posto per protestare contro questa decisione. Nonostante questo intervento, il rischio di demolizione rimane presente e il futuro dei bilancioni è ancora incerto. Il Ministero dei Beni Culturali, nel 2019, aveva già espresso preoccupazioni riguardo alla conservazione dell’area e dei suoi manufatti storici. In particolare, il Ministero ha sottolineato la rilevanza storica e paesaggistica del Faro, costruito nel 1946, e degli antichi trabucchi, che rappresentano un’importante parte della tradizione locale.
L’attenzione della comunità a questa problematica pone in evidenza un conflitto tra sviluppo e conservazione. La questione va oltre la semplice demolizione di strutture: si tratta di salvaguardare la storia e l’identità del territorio. Le ruspe, infatti, non cancellerebbero solo dei manufatti, ma minerebbero anche un legame culturale profondo tra i cittadini e il loro ambiente.
Le posizioni del Ministero e della comunità
Il Ministero dei Beni Culturali ha già messo in evidenza che l’area presenta una condizione naturale e paesaggistica fragile. Alcuni edifici storici, come il Faro e i bilancioni, meritano una protezione speciale e un progetto di recupero e valorizzazione per evitare un danno irreparabile. Non è solo una questione di sicurezza delle strutture; è una questione di rispetto del patrimonio culturale identitario.
Nel 2024, nel contesto della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, il Ministero ha ribadito l’importanza di elaborare una soluzione progettuale alternativa. Secondo la sua visione, è fondamentale mantenere libera la visuale verso il mare e il Faro, avvalendosi di una pianificazione che possa salvaguardare e valorizzare gli aspetti significativi del paesaggio e del patrimonio storico locale.
Le richieste di trasparenza al Comune
Alla luce di questi sviluppi, il Comitato ha deciso di scrivere al Comune e agli enti competenti per richiedere chiarimenti sulle autorizzazioni e la sospensione delle operazioni di abbattimento. L’obiettivo è di garantire che i lavori rispettino i vincoli di patrimonio culturale e ambientale stabiliti. Questo documento fa parte di un impegno più ampio volto a tutelare non solo i bilancioni ma anche l’intera area circostante, ricca di storia e tradizione.
La comunità attende ora con fiducia una risposta da parte delle autorità locali e una discussione aperta riguardo alle modalità di conservazione di questi manufatti storici. Tale dialogo potrebbe rappresentare una possibilità sia per il progresso urbano che per la valorizzazione della storia locale, evitando scelte che potrebbero rivelarsi irreversibili. La battaglia per la salvaguardia dei bilancioni continua, con un obiettivo chiaro: preservare l’identità culturale di Fiumicino per le generazioni future.
Ultimo aggiornamento il 3 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina