Si conclude con un’ammenda di 500 euro la vicenda che ha visto coinvolto Piero Fassino per il furto di un profumo al duty free dell’aeroporto di Fiumicino. Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Civitavecchia ha archiviato il caso accettando la condotta riparatoria proposta dall’avvocato di Fassino, Nicola Gianaria, e valutando come attenuante la particolare tenuità del reato, oltre alla mancanza di precedenti penali per il politico.
Il caso Fassino: le accuse e la difesa
La denuncia a carico di Piero Fassino era stata sporta dalla società Aelia Lagardere, che gestisce il duty free dell’aeroporto. Fassino era accusato di aver sottratto un profumo Chanel Chance da 130 euro, una vicenda che, stando ai dipendenti dello scalo, aveva dei precedenti. L’ex sindaco di Torino e ministro della Giustizia si è sempre difeso parlando di una distrazione e spiegando di essere uscito dall’area del negozio involontariamente mentre era impegnato in una conversazione telefonica. Tuttavia, i filmati delle telecamere di sorveglianza mostrerebbero Fassino appartarsi in un angolo senza cellulare.
Condotta riparatoria e archiviazione del reato
Il Giudice per le Indagini Preliminari di Civitavecchia ha deciso di accogliere il risarcimento proposto, considerando sufficiente l’ammenda di 500 euro per chiudere la vicenda con un’archiviazione per condotta riparatoria. La decisione del giudice si basa sull’esiguità del reato e sul fatto che Fassino sia incensurato. La condotta riparatoria è un meccanismo giuridico che permette, nei casi di reati minori, di chiudere un procedimento penale attraverso un risarcimento.
I precedenti e la versione dei dipendenti
Il caso di Fassino aveva attirato attenzione mediatica, con alcune testate come La Stampa e Il Messaggero che riportano le dichiarazioni dei dipendenti dell’aeroporto. Secondo quanto riferito da un dipendente, si sarebbe trattato di un episodio reiterato: “La prima volta era stato sotto Natale; l’abbiamo perdonato, ma poi è successo ancora”. Questa dichiarazione suggerisce che l’episodio di furto non sarebbe stato il primo, anche se Fassino ha continuato a difendersi sostenendo la tesi della distrazione.
Conclusione del caso e il significato della condotta riparatoria
Con l’accettazione del risarcimento da parte del GIP di Civitavecchia, si chiude ufficialmente questa vicenda giudiziaria. La condotta riparatoria rappresenta uno strumento per risolvere casi in cui il reato è di lieve entità, senza che vengano aggiunte sanzioni penali ulteriori. Il caso di Fassino dimostra come anche figure pubbliche possano beneficiare di questa opzione in circostanze adeguate, portando così a una conclusione veloce ed efficace di un processo penale.
Ultimo aggiornamento il 11 Ottobre 2024 da Fabio Belmonte