Fiumicino, novità sul porto crocieristico: tra polemiche e dubbi

Fiumicino, novità sul porto crocieristico: tra polemiche e dubbi

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Fonte Freepik

Un muro di cemento sulla spiaggia: la denuncia dei comitati

Nelle ultime ore, un lungo muro di cemento è comparso lungo la spiaggia del Vecchio Faro a Fiumicino, suscitando immediate reazioni da parte dei comitati contrari alla realizzazione del nuovo porto crocieristico. La costruzione di questa barriera ha sollevato interrogativi sull’effettiva natura dell’intervento e sulle autorizzazioni necessarie, spingendo gli attivisti a chiedere spiegazioni all’amministrazione comunale.

Il parere di Claudio Marotta: “un’opera anacronistica e dannosa”

Tra le voci più critiche nei confronti del progetto spicca quella di Claudio Marotta, consigliere regionale di Sinistra Civica Ecologista, da sempre contrario alla realizzazione del porto promosso da Royal Caribbean.

L’impatto ambientale e la crisi climatica

Secondo Marotta, l’intervento non solo appare fuori contesto rispetto all’attuale emergenza climatica, ma rischia di compromettere l’ecosistema della foce del Tevere. Il traffico crocieristico, pur rappresentando solo il 2% della navigazione globale, è responsabile di circa un quarto delle emissioni inquinanti del settore marittimo. Questo porta a un modello di turismo che, secondo il consigliere, è ormai superato e insostenibile.

Le criticità per il territorio

L’area interessata dai lavori, l’Isola Sacra, presenta già diverse fragilità: rischio idrogeologico, carenza di infrastrutture viarie, pressione del traffico aereo dall’aeroporto di Fiumicino e un delicato equilibrio tra interesse naturalistico e archeologico. La costruzione di un porto crocieristico potrebbe esacerbare questi problemi, anziché risolverli.

Rischi per il bacino del Tevere e il modello di turismo “mordi e fuggi”

Un ulteriore aspetto critico riguarda l’Autorità di Bacino, che ha segnalato in Commissione Giubileo le potenziali criticità dell’opera. Oltre a interferire con il Sito di Interesse Comunitario (SIC), il progetto potrebbe rafforzare un tipo di turismo non sostenibile, dove i crocieristi rimangono a bordo delle navi o vengono trasferiti direttamente a Roma, senza apportare benefici concreti all’economia locale.

L’iniziativa, inoltre, minaccia il settore della cantieristica navale, storico pilastro produttivo della regione. La promessa di banchine elettrificate (cold ironing) per abbattere le emissioni appare ancora senza riscontri concreti, alimentando il timore che le navi rimangano ormeggiate con i motori accesi, con un conseguente impatto ambientale significativo.

Dal porto turistico al porto crocieristico: le ombre sulla concessione

La vicenda ha origini lontane. Anni fa, la società Iniziative Portuali ottenne dalla Regione Lazio una concessione per un porto turistico, progetto che mirava a riqualificare l’area del Vecchio Faro. Dopo il fallimento della società e il subentro di Invitalia, è arrivata Royal Caribbean, trasformando il piano in un’infrastruttura per grandi navi da crociera.

Secondo Marotta, il cambio di destinazione d’uso pone un serio problema giuridico: come può il Comune di Fiumicino, insieme alla società Fiumicino Waterfront, realizzare un porto crocieristico su una concessione originariamente pensata per un porto turistico? L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha recentemente sollevato perplessità proprio su questo aspetto.

I rilievi dell’Autorità Garante: un cambio di destinazione irregolare?

Durante un’audizione in Commissione Giubileo, diversi esponenti del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico hanno sottolineato che il progetto stravolge completamente la natura della concessione. I proponenti sostengono che, poiché oltre il 50% della superficie rimarrà destinata alla nautica da diporto, il progetto non viola la concessione iniziale. Tuttavia, la presenza di navi da crociera cambia radicalmente l’impatto economico e ambientale dell’infrastruttura.

Secondo la legge 84 del 1994, i porti italiani vengono classificati in cinque categorie: turistici, commerciali, industriali-logistici, pescherecci e per il trasporto passeggeri e crocieristici. Se la concessione iniziale era per un porto turistico, la sua trasformazione in porto crocieristico dovrebbe passare attraverso una nuova valutazione.

Il piano dei porti del Lazio e l’assenza del porto crocieristico

Un’altra incongruenza riguarda il piano regionale dei porti, approvato a fine 2023, che non menziona il porto crocieristico di Fiumicino. Ciò significa che, almeno formalmente, il titolo di Fiumicino Waterfront riguarda ancora un porto turistico, e qualsiasi modifica dovrebbe essere sottoposta a nuova verifica.

Inoltre, si attende ancora il parere del Ministero della Cultura, che deve completare la valutazione di impatto ambientale. Se il Governo darà il via libera, la società promotrice dovrà comunque rivedere la concessione, in quanto quella attuale non è sufficiente per la realizzazione di un porto crocieristico.

La recinzione sulla spiaggia: un intervento senza autorizzazioni?

A preoccupare ulteriormente cittadini e comitati è la recente comparsa della recinzione sulla spiaggia del Vecchio Faro. Non è chiaro chi abbia realizzato l’intervento e con quali autorizzazioni, considerando che il progetto è ancora in fase preliminare.

Anche la società Fiumicino Waterfront, in una nota ufficiale, ha dichiarato che gli interventi non sono collegati alla variante di progetto, per la quale si attende ancora la conclusione dell’iter autorizzativo. Tuttavia, il timore è che queste opere possano servire come preparazione alla trasformazione dell’area in cantiere, in vista della realizzazione del porto crocieristico.

La consigliera comunale Barbara Bonanni ha già presentato un accesso agli atti per verificare se il Comune abbia effettivamente autorizzato la recinzione. Parallelamente, i consiglieri di opposizione hanno annunciato un’interrogazione ufficiale per fare chiarezza su questo episodio.

Le polemiche sul porto crocieristico di Fiumicino sono tutt’altro che chiuse. Tra dubbi giuridici, impatti ambientali e possibili irregolarità, la realizzazione dell’opera resta avvolta da incertezze, mentre i cittadini attendono risposte concrete dalle istituzioni.

 

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