Fiumicino: scoperta una rete di estorsioni e truffe mascherate da spurghi fognari

La Polizia di Stato di Fiumicino ha smantellato una rete di truffe e estorsioni che colpiva cittadini vulnerabili, arrestando 13 persone e sequestrando beni per oltre un milione di euro.
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Fiumicino: scoperta una rete di estorsioni e truffe mascherate da spurghi fognari - Gaeta.it

La Polizia di Stato di Fiumicino ha svelato una rete di truffe e estorsioni che mirava a raggirare cittadini vulnerabili, molti dei quali avevano bisogno di servizi urgenti per la manutenzione delle fognature. L’operazione ha portato all’arresto di 13 persone e a ricerche su ulteriori indagati, scaturita da 30 denunce presentate in varie occasioni. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Roma, ha rivelato una serie di condotte illecite indirizzate a danneggiare le vittime tramite artificiali disastri fognari.

La struttura della banda e il modus operandi

Dall’aprile 2022, l’indagine ha messo in luce una ditta di spurghi attiva nella provincia di Roma, pubblicizzata attraverso canali online. Questo gruppo di truffatori si presentava come pronto a risolvere le emergenze, cavalcando l’onda dell’urgenza che spesso caratterizza simili situazioni. Gli operai, opportunamente reclutati, seguivano un approccio sistematico: richiedevano un pagamento anticipato di 500 euro e poi intraprendevano azioni per aggravare il danno. Bloccando gli scarichi delle fognature, causavano fuoriuscite di liquami che invadevano le abitazioni, creando scenari disastrosi.

La violenza psicologica e fisica costituiva un metodo di persuasione per le vittime. Se un cliente sospettava di essere ingannato e si opponeva al pagamento, veniva minacciato dai membri della banda, composti da individui con precedenti penali. Questa strategia operativa ha preso piede senza alcun timore, mirata soprattutto alle fasce di popolazione più deboli, come anziani e professionisti impreparati, che si trovavano ad affrontare costi elevati per servizi di manutenzione pressanti.

Diffusione delle attività illecite nel territorio

Col passare del tempo, l’organizzazione ha allargato la propria portata ad altre città italiane. I profitti illeciti generati dai loro crimini ammontavano a oltre un milione di euro ogni anno. I membri della banda mantenevano uno stile di vita sopra le righe, evidente dalla discrepanza tra i loro guadagni e i redditi dichiarati presso le autorità fiscali.

Le indagini hanno evidenziato comportamenti ripetuti di truffa e violenza e un sistema consolidato che colpiva indistintamente le vittime, senza risparmiare nemmeno gli anziani. Le azioni dei delinquenti portavano a condizioni igieniche precarie e alla distruzione dei beni delle persone colpite, spesso già in difficoltà per altri aspetti della vita.

Risultati dell’operazione e provvedimenti giudiziari

La somma di 30 denunce e le indagini condotte dalla Polizia di Frontiera di Fiumicino hanno portato il Giudice per le indagini preliminari di Roma ad emettere misure cautelari nei confronti di tredici membri dell’organizzazione. Degli arrestati, undici sono stati condotti in carcere mentre due sono stati posti ai domiciliari.

Ulteriori azioni legali hanno incluso un sequestro preventivo di denaro e beni valutati sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati, come contante, gioielli, diamanti e un’auto di lusso. Questo passo evidenzia l’impegno delle autorità nel smantellare reti criminose che approfittano di situazioni disperate, dimostrando una ferma intenzione nel proteggere i diritti delle vittime e nel recuperare beni illecitamente guadagnati. L’inchiesta di Fiumicino rappresenta un’importante risposta legislativa a fenomeni di espansione criminale, rimarcando come la prevenzione e l’intervento tempestivo possano fare la differenza nella vita delle persone colpite.

Ultimo aggiornamento il 27 Novembre 2024 da Sofia Greco

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