Nella mattinata di oggi a Firenze si sono svolte iniziative importanti in occasione della giornata mondiale della salute e sicurezza sul lavoro. La Cgil ha promosso un flash mob e un minuto di “rumore” davanti al cantiere Esselunga di via Mariti, teatro lo scorso 16 febbraio di un grave incidente in cui cinque operai hanno perso la vita. Questi eventi si sono svolti proprio mentre arrivava la notizia di un nuovo infortunio mortale in una cava di marmo sulle Apuane, nel comune di Carrara.
Il flash mob al cantiere esselunga di via mariti per ricordare le vittime sul lavoro
Il cantiere Esselunga in via Mariti rimane un luogo che richiama l’attenzione sui rischi concreto del lavoro ed è stato scelto come punto simbolico per la manifestazione. Sindacalisti della Cgil fiorentina e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di diverse aziende hanno preso parte al flash mob indossando caschetti e mostrando cartelli con scritte a favore della tutela sul lavoro. Uno striscione con la scritta “La sicurezza sul lavoro è un diritto” è stato affisso proprio in facciata al cantiere, richiamando l’attenzione dei passanti e dei media.
I partecipanti hanno preso la parola a turno per denunciare le condizioni che spesso portano a incidenti mortali. Dopo gli interventi, è stato osservato un minuto di rumore per chiedere giustizia e rispetto della vita dei lavoratori. L’azione è servita a ribadire l’urgenza di una legislazione più severa e di una maggiore responsabilità da parte di chi gestisce e commette lavori.
La gravità delle morti sul lavoro e il ruolo del referendum di giugno
Bernardo Marasco, segretario della Cgil Firenze, ha sottolineato quanto le morti sul lavoro non siano mai casuali, ma il risultato di mancanze evidenti nel sistema di prevenzione e controllo. Ha ricordato che tra i cinque referendum previsti per l’8 e 9 giugno c’è un quesito cruciale: mettere in capo al committente la responsabilità degli appalti. Oggi, spesso la gestione di rischi e sicurezza viene delegata tra appaltatori senza che il committente finale risponda direttamente in caso di incidenti.
Marasco ha spiegato che attribuire la responsabilità al committente è fondamentale per garantire una maggiore attenzione e controllo nei cantieri. Questo meccanismo potrebbe evitare che la sicurezza venga sacrificata sulle spalle dei lavoratori e permettere di individuare chi ha colpe reali in caso di incidenti. La consultazione referendaria sarà un momento per dare un segnale chiaro sul fatto che le morti sul lavoro non devono essere ritenute inevitabili o normali.
Il nuovo incidente mortale in cava sulle apuane mentre si svolgeva il flash mob
Mentre si svolgeva a Firenze il flash mob in ricordo delle vittime del cantiere Esselunga, è arrivata la notizia di un nuovo incidente mortale nel mondo del lavoro. Un uomo di 59 anni ha perso la vita in una cava di marmo nella zona Fantiscritti, in località Miseglia, comune di Carrara, provincia Massa Carrara. L’infortunio mortale in cava conferma come il rischio negli ambienti di lavoro pesanti rimanga alto e spesso drammatico.
Non è stato ancora reso pubblico il dettaglio delle cause dell’incidente, ma il caso si inserisce in un quadro generale di crescente attenzione verso la sicurezza, soprattutto nei settori dove le condizioni operative sono più esposte a pericoli come le cave o i cantieri edili. La coincidenza temporale con la giornata mondiale dedicata a salute e sicurezza sul lavoro rende questa tragica notizia un monito ancora più forte per tutte le parti coinvolte.
Assemblea della cgil a firenze sui temi della sicurezza e prevenzione
A seguito del flash mob, la Cgil di Firenze ha promosso un’assemblea dedicata ai temi della sicurezza sui luoghi di lavoro. L’incontro, rivolto a lavoratori, sindacalisti e rappresentanti d’impresa, ha approfondito le condizioni attuali nei cantieri e negli ambienti più a rischio. Si è discusso di pratiche di prevenzione, norme vigenti e delle misure che possono migliorare la tutela effettiva dei lavoratori.
L’assemblea ha offerto uno spazio per confrontarsi sulle difficoltà concrete legate agli appalti, alle responsabilità e alla necessità di un controllo più rigoroso. Sono stati spiegati i punti centrali dei referendum di giugno, per far comprendere ai partecipanti come una risposta collettiva possa modificare pesantemente la gestione della sicurezza negli ambienti di lavoro. Nel contesto fiorentino, dove il tragico incidente di febbraio ha lasciato un segno forte, l’iniziativa della Cgil punta a mantenere alta l’attenzione pubblica e a sollecitare azioni urgenti.