Un evento significativo ha avuto luogo sulle sponde del lago di Castel San Vincenzo, situato nella provincia di Isernia. Ieri, un gruppo di attivisti del coordinamento “No Pizzone II” ha organizzato un flashmob per sensibilizzare il pubblico riguardo ai potenziali impatti ambientali e turistici derivanti dalla realizzazione di una centrale idroelettrica da parte dell’Enel. L’accaduto ha attirato l’attenzione dei turisti che stavano trascorrendo il ferragosto in questa storica località .
un flashmob nel cuore dell’estate
l’obiettivo della manifestazione
Il flashmob, tenutosi sulla spiaggia del lago, mirava a far luce su ciò che gli attivisti percepiscono come un rischio imminente per il territorio. Con t-shirt personalizzate, pettorine, striscioni e volantini, i membri del coordinamento hanno invitato i visitatori a considerare il futuro del lago e delle sue risorse naturali. Pietro Matta, portavoce del coordinamento “No Pizzone II”, ha spiegato che il lago di Castel San Vincenzo è un elemento cruciale per lo sviluppo turistico della alta Valle del Volturno. Ha anche sottolineato che le conseguenze della centrale idroelettrica non si limiterebbero a quest’area, ma avrebbero impatti anche sul lago di Montagna Spaccata, un altro corpo idrico della regione.
l’importanza del lago per il turismo
Il lago di Castel San Vincenzo, nonostante le sue dimensioni limitate, è diventato nel corso degli anni un punto di riferimento per i turisti che cercano relax e attività all’aria aperta. Il paesaggio intorno al lago, con le sue colline e la ricca biodiversità , attira ogni anno numerosi visitatori. La possibile costruzione di una centrale idroelettrica è vista dagli attivisti come una minaccia per questo delicato ecosistema. Gli stessi attivisti affermano che il progetto di Enel potrebbe compromettere la qualità delle acque e il paesaggio, influenzando negativamente le attività ricreative e turistiche legate al lago.
le questioni legali e le interazioni con le istituzioni
il contesto del progetto
La realizzazione della centrale idroelettrica di Enel interessa i territori delle province di Isernia e L’Aquila, nonché il Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. I comuni limitrofi, tra cui Rocchetta a Volturno, Barrea e Alfedena, insieme al WWF e all’associazione “Terra Sancti Vincentii”, hanno presentato ricorso contro i provvedimenti del Ministero dell’Ambiente che hanno prorogato la sospensione del progetto di costruzione. Questa proroga, sostenuta dal Ministero, è stata fornita al fine di permettere modifiche al progetto originale e la conduzione di ulteriori indagini e rilievi ambientali. Tuttavia, i ricorrenti segnalano che la proroga dovrebbe essere concessa solo una volta in base alla normativa vigente.
l’attesa per la decisione giudiziaria
La decisione finale circa il destino del progetto della centrale idroelettrica spetta ora ai giudici amministrativi. La deliberazione di questo organo certamente avrà ripercussioni significative sia per la comunità locale che per gli attivisti, che continuano a tenere alta l’attenzione sugli sviluppi. Il comitato “No Pizzone II” ha criticato fortemente la sospensione del procedimento, ritenendo che il governo avrebbe dovuto archiviare il progetto. La questione, quindi, rimane aperta e desterà interesse sia a livello locale che regionale.
In questo contesto, il flashmob non rappresenta solo un gesto simbolico, ma un’espressione concreta di preoccupazione per il futuro del territorio e per la salvaguardia dell’ambiente circostante. Gli attivisti continuano la loro mobilitazione, pronti a informare e sensibilizzare quanti più cittadini possibile sulla necessità di proteggere il lago di Castel San Vincenzo e la sua valenza ecologica e turistico-culturale.