Nel mese di luglio 2023, l’Italia ha registrato un significativo aumento degli sbarchi di migranti, con circa 6.700 persone arrivate sulle sue coste. Questo incremento, evidenziato dall’UNHCR, la quale sottolinea un aumento del 38% rispetto ai 4.902 arrivi di giugno, riflette una situazione complessa dei flussi migratori nel Mediterraneo. I principali punti di partenza rimangono la LIBIA e altre nazioni del nord Africa e del Medio Oriente. L’agenzia mette in luce anche la necessità di un’azione coordinata a livello europeo per garantire percorsi sicuri per coloro che cercano protezione.
Andamento degli sbarchi in Italia: dati di luglio 2023
Analisi dei numeri
Nel contesto degli sbarchi, il mese di luglio ha visto circa 6.700 arrivi, che portano il totale dall’inizio dell’anno a un numero considerevole. I dati mensili degli sbarchi nei primi sette mesi del 2023 mostrano che nei mesi di gennaio e febbraio sono stati rispettivamente 2.258 e 2.301 gli arrivi, un numero molto basso rispetto ai periodi estivi, che tradizionalmente vedono un aumento. Marzo ha visto un balzo a 6.857 arrivi, seguito da 4.721 ad aprile e 4.976 a maggio, cifra che ha anticipato il picco estivo di luglio.
La questione migratoria è complessa, e l’aumento degli sbarchi è stato osservato anche in altre nazioni europee. Tuttavia, per l’Italia, il flusso proveniente dalla LIBIA rappresenta un elemento costante e critico. Questo paese è stato il punto di partenza per oltre il 70% dei migranti approdati in Italia a luglio.
Destinazioni dei migranti
Le persone arrivate in Italia a luglio hanno sbarcato in diversi porti, con LAMPEDUSA che continua a ricoprire un ruolo centrale, ricevendo circa il 57% degli arrivi. Altri porti significativi includono Pozzallo, Carrara, Livorno, Crotone, Bari, Civitavecchia e Genova. Ogni sbarco porta con sé storie di speranza e, talvolta, di grande sofferenza. La geografia di questi porti diventa quindi un indicatore non solo dei flussi migratori ma anche delle condizioni in cui migranti e richiedenti asilo si trovano.
Nazionalità dei migranti: un profilo degli arrivi
Origine degli sbarchi
Dal punto di vista della composizione demografica, la nazionalità dei migranti arrivati in Italia nel 2023 ha presentato alcune costanti. I dati indicano che il 21% degli arrivi proviene dal BANGLADESH, seguito dal 15% della SIRIA e dal 13% della TUNISIA. Queste cifre evidenziano non solo il profilo etnico, ma anche le differenti motivazioni per cui queste persone affrontano il rischio di attraversare il Mediterraneo.
Altre nazionalità rappresentate includono il 7% di migranti provenienti dalla GUINEA, il 6% dall’EGITTO, il 4% dal PAKISTAN e numeri simili dai paesi africani come MALI, SUDAN, GAMBA e ERITREA, ciascuno con una percentuale del 3%. Questi dati forniscono un quadro chiaro delle rotte migratorie e delle emergenze umanitarie in atto nei rispettivi paesi d’origine.
Appello dell’UNHCR
L’UNHCR ha lanciato un appello per una maggiore cooperazione internazionale per migliorare i meccanismi di ricerca e soccorso in mare e per garantire un accesso più ampio a percorsi di migrazione sicuri e regolari dentro l’Unione Europea. Questa richiesta è particolarmente cruciale in un periodo in cui i flussi migratori si intensificano, mettendo in evidenza la vulnerabilità delle persone in cerca di sicurezza e protezione.
I numeri dell’UNHCR rappresentano più di un semplice fatto statistico; indicano invece le sfide umanitarie e politiche cui i paesi europei e, in particolare, l’Italia, devono far fronte nella gestione dei flussi migratori.