Focolai di Salmonella in Europa: Investigazioni su sementi di erba medica italiane

Focolai di Salmonella in Europa: Investigazioni su sementi di erba medica italiane

Focolai di Salmonella enterica in Europa legati a germogli di erba medica italiana hanno causato 509 casi confermati. Le autorità sanitarie stanno indagando per garantire la sicurezza alimentare e prevenire future infezioni.
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Focolai di Salmonella in Europa: Investigazioni su sementi di erba medica italiane - Gaeta.it

Negli ultimi anni, l’Europa ha assistito a diversi focolai di Salmonella enterica, legati all’utilizzo di germogli di erba medica di un fornitore italiano. Dal gennaio 2023 fino a gennaio 2025, le autorità sanitarie di vari Paesi hanno segnalato casi di infezione, coinvolgendo un’accurata condivisione di dati che ha permesso di mappare l’origine del problema. L’erba medica, comunemente usata in insalate e panini, si è rivelata un vettore di contaminazione. Le indagini in corso mirano a tracciare le fonti di salmonellosi e a implementare misure preventive per garantire la sicurezza alimentare.

I focolai di Salmonella: origine e diffusione

Un accurato monitoraggio ha rivelato che tra Finlandia, Germania, Norvegia e Svezia, sono stati collegati sette focolai nazionali a un fornitore di semi in Italia. La Salmonella enterica ha causato non solo preoccupazioni per la salute pubblica, ma anche sfide significative nella tracciabilità e nella sicurezza alimentare. Grazie alla cooperazione in ambito epidemiologico e alla tracciabilità dei prodotti, gli esperti hanno potuto identificare tre coltivatori di sementi nella stessa regione italiana. Queste scoperte sono cruciali per comprendere il modo in cui la contaminazione possa essersi verificata, ma numerosi aspetti relativi all’ambiente e alla catena di approvvigionamento rimangono ancora poco chiari.

Il rilevamento della Salmonella è risultato dal confronto tra dati ottenuti da vari laboratori e autorità sanitarie. L’analisi centralizzata dell’intero genoma ha confermato il legame tra i diversi sporadici casi di infezione, evidenziando la necessità di un monitoraggio costante. Questo tipo di approccio non solo ha facilitato l’individuazione della fonte, ma costituisce anche un modello per future indagini nel settore. Autori di salute e sicurezza alimentare di vari Paesi hanno sottolineato l’importanza di una collaborazione internazionale, specialmente quando i focolai si estendono oltre i confini nazionali.

Misure di intervento e controllo

Le autorità per la sicurezza alimentare dei Paesi coinvolti hanno reagito prontamente all’emergenza. Sono state attuate misure rigorose, tra cui i ritiri di prodotti sospetti dai mercati e l’avvio di campagne di informazione per educare i consumatori sui rischi legati al consumo di germogli. Queste azioni hanno portato qualche riduzione nella segnalazione di nuovi casi di infezione, tuttavia, diversi focolai sono ancora attivi.

L’identificazione di nuovi casi indicativi suggerisce che è possibile che lotti di semi contaminati siano ancora in circolazione. La sfida principale ora consiste nell’individuare le cause precise della contaminazione e nel garantire che l’intero ciclo, dalla produzione alla distribuzione, segua rigorosi protocolli di sicurezza. Produttori e coltivatori devono, infatti, applicare buone pratiche agricole e gestire la sicurezza alimentare nelle loro operazioni quotidiane.

Statistiche e progetti futuri

Dalla data di inizio delle segnalazioni, sono stati documentati 509 casi confermati di salmonellosi in nove Paesi dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo. I numeri comprendono segnalazioni provenienti da Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia, con un caso registrato anche nel Regno Unito. L’epidemiologia ha mostrato otto sierotipi di Salmonella coinvolti, alcuni dei quali raramente riscontrati in questa parte del mondo.

Alla luce del continuo rischio di infezione da diversi sierotipi di Salmonella legati ai semi germogliati, la Commissione Europea ha richiesto un’analisi rapida congiunta a Ecdc ed Efsa il 16 gennaio 2025. Questo progetto mira a rinnovare gli sforzi nella sorveglianza della salute pubblica e nella garanzia della sicurezza alimentare. L’obiettivo è limitare focolai futuri e migliorare la risposta alle emergenze legate alla salute alimentare nel contesto europeo.

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