Focolaio di gastroenterite in Rsa a Firenze: indagini avviate e tre decessi registrati

Focolaio di gastroenterite in Rsa a Firenze: indagini avviate e tre decessi registrati

Focolaio di gastroenterite a Firenze coinvolge 114 casi in Residenze Sanitarie Assistenziali, con tre decessi. Avviate indagini per tossinfezione alimentare e sospensione della produzione pasti per garantire sicurezza.
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Focolaio di gastroenterite in Rsa a Firenze: indagini avviate e tre decessi registrati - Gaeta.it

A Firenze e nelle province limitrofe, l’emergenza sanitaria legata a un focolaio di gastroenterite ha attirato l’attenzione della Asl Toscana Centro. Si è aperta un’indagine epidemiologica su un totale di 114 casi di diarrea e vomito, che hanno colpito gli ospiti di quattro Residenze Sanitarie Assistenziali . Purtroppo, in questo contesto, si registrano anche tre decessi, sebbene un quarto morto non sia correlato all’eventuale tossinfezione alimentare.

Indagine sulla sospetta tossinfezione alimentare

La Asl Toscana Centro ha avviato le indagini dopo aver constatato un possibile focolaio di contaminazione alimentare, che sarebbe partito il 9 febbraio. I casi segnalati provengono dalle stesse Rsa, che condividono un centro di cottura per i pasti degli ospiti. L’ipotesi di tossinfezione alimentare si fonda sulla correlazione temporale tra l’insorgenza dei sintomi e il consumo di determinati alimenti serviti nelle strutture.

Analisi metaboliche e microbiologiche saranno condotte sui quattro alimenti che erano presenti nelle cucine – passato di carote, verdure varie, coniglio, patate e pizza – al fine di stabilire eventuali responsabilità. La Asl ha confermato che il personale della Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare è già al lavoro per identificare le radici di questo danno alla salute, raccogliendo informazioni sia attraverso campionamenti che documentazione necessaria.

Criticità riscontrate e interventi preventivi

La fase d’indagine ha evidenziato una serie di criticità strutturali nell’operato delle Rsa. Come risultato immediato di queste scoperte, è stato emesso un provvedimento di sospensione temporanea delle attività di produzione pasti, per garantire la salute degli ospiti e del personale e prevenire ulteriori contagi. Questa decisione è stata presa dopo un’analisi delle modalità di preparazione e conservazione dei cibi, che potrebbe aver contribuito alla diffusione della patologia.

La Asl ha comunicato che l’esordio dei sintomi è avvenuto nella serata di domenica 9 febbraio, e che nei giorni successivi diversi ospiti sono stati ricoverati e fortunatamente già dimessi. È evidente che i presidi sanitari si stanno attivando in modo tempestivo, cercando di contenere la situazione e di proteggere i cittadini, a fronte di questo insidioso focolaio.

Rassicurazioni e monitoraggio continuo

Le autorità sanitarie stanno seguendo con particolare attenzione l’evoluzione del caso. La popolazione delle Rsa coinvolte è già sottoposta a monitoraggio continuo per verificare ulteriori manifestazioni dei sintomi correlati. La comunicazione da parte della Asl è stata chiara: le famiglie degli ospiti sono state informate della situazione, e vengono fornite tutte le indicazioni necessarie per gestire la salute dei propri cari.

L’obiettivo principale rimane quello di comprendere la dinamica che ha portato all’insorgere della gastroenterite, affinché si possano evitare situazioni simili in futuro. Le indagini epidemiologiche, in corso di svolgimento, saranno fondamentali per garantire la sicurezza alimentare e la salute pubblica all’interno delle strutture assistenziali.

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