Fondazione 'Città della Speranza': Spariti 80mila euro da un'asta di beneficenza con un'auto di Baggio

Fondazione ‘Città della Speranza’: Spariti 80mila euro da un’asta di beneficenza con un’auto di Baggio

Un mistero finanziario coinvolge la Fondazione ‘Città della Speranza’, poiché il ricavato di 80mila euro dall’asta di beneficenza per una Lancia Delta di Roberto Baggio non è stato ancora trasferito.
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Fondazione 'Città della Speranza': Spariti 80mila euro da un'asta di beneficenza con un'auto di Baggio - Gaeta.it

Un’importante iniziativa di beneficenza, organizzata dalla Fondazione ‘Città della Speranza’, si trova ora nel bel mezzo di un inquietante mistero finanziario. Le somme raccolte dai partecipanti all’asta di beneficenza, in particolare il ricavato della vendita di una Lancia Delta HF Integrale appartenuta a Roberto Baggio, non sono ancora state trasferite alla fondazione. Il direttore della fondazione, Franco Masello, ha rilasciato dichiarazioni allarmanti riguardo a questa situazione, invitando l’attenzione su un presunto impegno non rispettato da parte del vincitore dell’asta.

La vendita dell’auto di Roberto Baggio

La Lancia Delta HF Integrale, auto iconica di rally che ha segnato la carriera automobilistica di Baggio, è stata battuta all’asta per una somma considerevole di 230mila euro. Questo evento ha attirato l’attenzione di molti appassionati e collezionisti, ma anche dei sostenitori della Fondazione. La vendita era parte di un’asta di beneficenza che si è tenuta nel settembre 2024 presso la Torre della Speranza, a Padova. L’intenzione di questa iniziativa era quella di raccogliere fondi destinati a quattro associazioni dedite alla ricerca e alla cura delle malattie pediatriche, contribuendo così a un’importante causa sociale.

La somma attesa dalla vendita dell’auto per la Fondazione ‘Città della Speranza’ ammontava a circa 80mila euro. Masello ha sottolineato l’importanza, anche etica, di raccogliere queste somme per sostenere la ricerca medica pediatrica, enfatizzando il fatto che l’immagine della fondazione è stata utilizzata per ottenere fondi. La mancanza di un trasferimento finanziario per una cifra già preannunziata ha destato grande preoccupazione all’interno dell’istituzione.

Le dichiarazioni del direttore

Franco Masello ha espresso il suo disappunto riguardo a questa incresciosa situazione. “Non ci sono contratti firmati, ma abbiamo delle e-mail in cui il vincitore dell’asta si impegnava a versare la somma alla fondazione. Ad oggi, però, non ci sono stati contatti né risposte. È stata sfruttata l’immagine della fondazione,” ha dichiarato il direttore. Masello ha aggiunto che, in trent’anni di attività, mai era accaduto qualcosa di simile, evidenziando la sua amarezza e la delusione per l’assenza di responsabilità da parte del promotore dell’asta.

L’occasione per raccogliere fondi era stata costruita con la partecipazione di vari atleti e sportivi veneti che avevano messo a disposizione i propri oggetti da mettere all’incanto, contribuendo così a rendere l’evento significativo per l’intera comunità. La Fondazione ‘Città della Speranza’, da anni attiva nel sostegno alla ricerca pediatrica, si è sempre trovata di fronte a situazioni collaborative e onorevoli, rendendo questo imprevisto un evento fonte di grande frustrazione.

L’asta e le aspettative della comunità

L’asta è stata un evento significativo non solo per la raccolta fondi, ma anche per promuovere la solidarietà nella comunità locale. La speranza di realizzare un sostegno concreto per le associazioni benefiche ha animato non solo i partecipanti, ma anche molti sostenitori della causa. Con la presenza di campioni dello sport e una vetrina di oggetti unici, l’asta si è configurata come un’importante opportunità per raccogliere risorse vitali per la ricerca pediatrica.

Le aspettative erano alte, viste le generose donazioni e il supporto di sportivi e appassionati. Ogni oggetto messo all’asta rappresentava una possibile speranza per i bambini malati, quindi il disguido relativo ai fondi ha portato a un notevole scompiglio nel morale dei sostenitori. Con la Fondazione nel mirino, la comunità si interroga su come sia possibile che una situazione di questo tipo sia venuta a crearsi.

La denuncia preannunciata da Masello potrà portare a un approfondimento delle dinamiche legate all’asta e potrebbe offrire un chiarimento su come la comunità potrà tutelare le proprie iniziative future contro simili sviluppi inaspettati.

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