Fondazione Santa Lucia a rischio: la crisi finanziaria dell'istituto di riabilitazione neuromotoria

Fondazione Santa Lucia a rischio: la crisi finanziaria dell’istituto di riabilitazione neuromotoria

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Fondazione Santa Lucia a rischio: la crisi finanziaria dell'istituto di riabilitazione neuromotoria - Gaeta.it

La Fondazione Santa Lucia, un prestigioso istituto scientifico specializzato in riabilitazione neuromotoria situato sull’Ardeatina, si trova in una situazione finanziaria critica che mette in discussione la sua continuità operativa. Con un buco di bilancio che si avvia verso i 150 milioni di euro negli ultimi dieci anni, le promesse di aiuto da parte di istituzioni locali e nazionali sembrano non aver trovato corrispondenza. Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha ribadito l’importanza di salvaguardare questa struttura, considerata un vero e proprio “gioiello” della sanità.

La situazione economica della Fondazione Santa Lucia

Un deficit storico e allarmante

Negli ultimi dieci anni, la crisi economica che sta affliggendo la Fondazione Santa Lucia ha assunto proporzioni allarmanti. Fonti sindacali segnalano un deficit che si avvicina a 150 milioni di euro, una cifra che mette a serio rischio l’operatività dell’istituto. Questo ente è da sempre considerato un polo d’eccellenza per la riabilitazione neuromotoria, non solo nel Lazio ma in tutta Italia, al punto da essere classificato come uno degli istituti scientifici di riferimento nella sanità nazionale.

Nonostante i diversi tentativi di risanare i conti, la presenza di debiti accumulati nel tempo ha reso il futuro dell’ospedale particolarmente incerto. Le decisioni e gli interventi necessari per un recupero finanziario si fanno sempre più urgenti, mentre le soluzioni fino ad ora proposte dalle autorità locali sembrano essere rimaste senza seguito. La questione, infatti, è nota a livello ministeriale, ma finora le risposte istituzionali tardano ad arrivare.

Le promesse non mantenute

La crisi finanziaria della Fondazione è acuita dalla percezione di un disinteresse da parte delle istituzioni. Sono state fatte molte promesse ai vertici dell’ospedale e ai centri di interesse, che però non si sono tradotte in azioni concrete. La direzione dell’istituto ha manifestato preoccupazione per l’assenza di piani di intervento definitivi e per il continuo ridimensionamento dei servizi, che colpisce direttamente i pazienti e il personale operativo.

La risposta delle istituzioni e le preoccupazioni dei lavoratori

L’impegno della Regione Lazio

Di fronte all’emergenza attuale, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha dichiarato che la salvaguardia della Fondazione Santa Lucia è una delle sue priorità. Rocca ha affermato di seguire costantemente le vicende dell’istituto e ha invitato a un incontro con i sindacati per discutere della situazione. L’obiettivo è garantire la tutela dei pazienti e dei lavoratori, con particolare attenzione alla qualità dei servizi e ai livelli occupazionali.

Inoltre, la Regione ha intensificato i suoi sforzi per garantire che la questione venga portata all’attenzione del governo nazionale, auspicando la collaborazione tra vari enti per non far svanire una realtà ospedaliera di grande valore per la comunità.

La mobilitazione del personale e la posizione della Cisl

A seguito delle difficoltà finanziarie e della mancanza di garanzie, la Cisl del Lazio ha indetto uno stato di agitazione del personale. Il sindacato ha espresso forte preoccupazione per il futuro dei lavoratori e ha richiesto chiarezza sulle misure che saranno adottate per garantire occupazione, salari e servizi.

Enrico Coppotelli, segretario generale della Cisl del Lazio, ha sottolineato che la situazione attuale è inaccettabile e ha invocato un immediato piano di risanamento. I vertici della Fondazione hanno comunicato ai sindacati l’esito negativo di una procedura di negoziazione del debito e la mancanza di un piano di ristrutturazione che possa garantire la sostenibilità economica a lungo termine.

Il clima di tensione tra i lavoratori è palpabile, e la sensazione di una situazione non controllata sta contribuendo a un crescente stato di angustia tra i professionisti del settore sanitario. La necessità di trovare una soluzione duratura diventa sempre più urgente, non solo per preservare i posti di lavoro, ma anche per garantire la continuità dei servizi essenziali offerti da uno dei principali istituti di riabilitazione del Paese.

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