Maxi sequestro da 400mila euro tra Fondi e Latina su disposizione della DDA di Roma. I beni appartenevano a persone coinvolte nel gruppo criminale riconducibile a Massimiliano Del Vecchio.
Un intervento deciso, mirato, che affonda ancora nelle radici dell’associazione a delinquere attiva tra Fondi e Latina. Questa mattina, giovedì 17 aprile, i carabinieri del nucleo investigativo di Latina hanno eseguito una serie di perquisizioni e sequestri su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Roma. Oggetti di lusso, denaro, mezzi da cantiere e veicoli: tutto riconducibile, a vario titolo, a soggetti legati al gruppo criminale fondano già sgominato mesi fa. Ma l’inchiesta, di fatto, non è ancora chiusa.
Un patrimonio variegato sequestrato tra auto, orologi, contanti e mezzi edili
Il sequestro, che ammonta a un valore stimato di circa 400mila euro, riguarda beni distribuiti tra le province di Latina e Fondi. Tra gli oggetti finiti sotto chiave ci sono orologi di valore, gioielli, autovetture, una moto d’acqua, una barca, camion e mezzi da lavoro, oltre a una quantità non precisata di contanti. Tutti riconducibili a persone già coinvolte a vario livello nel sodalizio criminale.
Le perquisizioni personali e domiciliari sono state eseguite a carico di uno degli indagati principali nel procedimento, il cui nome non è stato diffuso, ma già emerso nell’ambito della stessa indagine che mesi fa aveva portato all’arresto – poi disatteso – del latitante Massimiliano Del Vecchio.
Il provvedimento di sequestro rientra in un’azione finalizzata alla confisca dei beni, su cui la DDA ha posto l’attenzione sin dall’inizio dell’operazione. Il lavoro è stato condotto con il supporto dei comandi territoriali dell’Arma, in coordinamento con la procura antimafia della Capitale.
Il gruppo Del Vecchio ancora sotto osservazione: indagini in corso e nuove operazioni
Il nome di Massimiliano Del Vecchio, considerato capo del gruppo criminale disarticolato lo scorso novembre, torna ancora una volta al centro delle cronache. L’uomo, tuttora irreperibile, era stato destinatario di un ordine di arresto che non ha mai potuto essere eseguito. L’organizzazione, secondo quanto emerso dalle indagini, si occupava principalmente di traffico di droga e aveva messo radici solide tra Fondi e le zone limitrofe.
Il caso aveva avuto origine da tre filoni investigativi separati, poi confluiti in un’unica operazione condotta da carabinieri e polizia, a partire da una serie di attentati avvenuti nel 2021. Atti intimidatori e danneggiamenti che sarebbero legati a una guerra interna per il controllo delle piazze di spaccio.
Anche negli ultimi giorni, l’attenzione è rimasta alta su Fondi. Proprio qui, i carabinieri del nucleo investigativo, sotto il comando del tenente colonnello Antonio De Lise, hanno effettuato un nuovo sequestro di armi. In un’abitazione sono stati ritrovati due fucili e una grande quantità di munizioni, occultate in una cavità nascosta nel solaio. Per quei fatti è stato arrestato un uomo di 53 anni.
La Direzione distrettuale antimafia mantiene alta la pressione sull’organizzazione
Il sequestro di oggi conferma che la Direzione distrettuale antimafia di Roma non considera affatto chiusa la partita. Il gruppo criminale legato a Del Vecchio continua a essere oggetto di attenzione investigativa, non solo per il passato ma anche per il rischio di ristrutturazioni interne o nuovi tentativi di ricostituzione del controllo territoriale.
La mappa dei beni sequestrati dimostra che il sodalizio aveva ramificazioni economiche importanti, con una capacità logistica che andava ben oltre il semplice spaccio. L’obiettivo degli inquirenti ora è chiudere il cerchio, con ulteriori provvedimenti patrimoniali e possibili nuovi arresti.