Fontana: la Lombardia penalizzata ingiustamente dai parametri del ministero della Salute

Fontana: la Lombardia penalizzata ingiustamente dai parametri del ministero della Salute

Attilio Fontana critica il ministero della Salute per i criteri di valutazione dei livelli essenziali di assistenza, sostenendo che penalizzano ingiustamente la Lombardia e compromettono la trasparenza del sistema sanitario.
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Fontana: la Lombardia penalizzata ingiustamente dai parametri del ministero della Salute - Gaeta.it

Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, ha recentemente rimesso in evidenza una controversia con il ministero della Salute riguardo alla valutazione dei livelli essenziali di assistenza nelle diverse regioni italiane. Durante un’intervista con Tgcom 24, Fontana ha espresso il suo disappunto per l’uso di criteri considerati da lui inaccettabili nella formulazione della classifica, specificando che non si tratta di una questione di linguaggio, ma di sostanza, dato che il ministero stesso è responsabile della situazione.

I dettagli della polemica tra Lombardia e il ministero

La discussione è scaturita da una classifica che ha visto la Lombardia penalizzata rispetto ad altre regioni, con Fontana che ha sottolineato come non si possa fare una attribuzione di colpa alla sanità lombarda, la quale non è stata, a suo avviso, “bocciata”. Le affermazioni del presidente regionale mirano a chiarire che l’elemento scatenante il suo malcontento non è tanto la posizione in classifica, quanto piuttosto la scelta dei parametri di valutazione utilizzati, che ritiene errati e discutibili. Secondo Fontana, la questione solleva interrogativi sulla trasparenza e la coerenza delle misure adottate dal ministero.

Le anomalie nei parametri e la risposta del ministero

Fontana ha rivelato che la Regione Lombardia aveva precedentemente segnalato delle anomalie nei parametri utilizzati, ma la risposta ricevuta dai funzionari del ministero è stata negativa: “ormai il conto è stato fatto e non possiamo più tornare indietro”. Questo approccio, secondo il presidente, compromette la responsabilità e l’importanza di avere una visione chiara della situazione sanitaria, infrangendo i principi di trasparenza che dovrebbero guidare queste valutazioni.

La questione dei ricoveri e la valutazione della sanità lombarda

Un punto controverso toccato da Fontana riguarda specificamente il ricovero di 1.400 giovani con patologie come asma e gastroenterite, su cui è stata sollevata una contestazione secondo cui tali ricoveri non fossero giustificati. Fontana ha affermato che considerare 1.400 ricoveri in un contesto di un milione e 350mila ricoveri totali all’anno è assolutamente inopportuno e fuorviante. La sua posizione è che il benessere dei pazienti e la capacità delle strutture sanitarie devono essere al centro delle valutazioni, e che penalizzazioni di questo tipo non riflettono la realtà.

Verso una maggiore chiarezza nel sistema sanitario

Queste dichiarazioni di Fontana evidenziano un rinnovato appello per una riforma della valutazione dei livelli essenziali di assistenza, con l’obiettivo di garantire che le misurazioni siano fondate su criteri oggettivi e che rispecchino effettivamente le esigenze delle regioni. Il conflitto appare, dunque, non solo una questione di numeri, ma anche una questione di reputazione e fiducia nei confronti del sistema sanitario nazionale. La Lombardia, con le sue strutture sanitarie e il gran numero di ricoveri e trattamenti, rappresenta un caso emblematico per la revisione di questi parametri.

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