Forlì punta sul patrimonio culturale e sulle grandi mostre per incrementare il turismo in primavera

Forlì punta sul patrimonio culturale e sulle grandi mostre per incrementare il turismo in primavera

Forlì rilancia il turismo culturale con mostre di successo, valorizzazione dei monumenti storici e investimenti strategici, attirando visitatori giovani e internazionali e generando crescita economica e occupazionale.
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Forlì sta rilanciando il turismo puntando su arte, mostre e valorizzazione dei monumenti storici, con un aumento significativo di visitatori e investimenti per consolidare l’offerta culturale e attrarre un pubblico più ampio e giovane. - Gaeta.it

Forlì sta vivendo una fase di rilancio turistico che si concentra sull’arte e sulla valorizzazione dei suoi monumenti storici. Tra febbraio e aprile 2025, la città vede aumentare significativamente i visitatori grazie a esposizioni di rilievo e a un’offerta culturale capace di attirare un pubblico variegato, soprattutto giovani. L’obiettivo è consolidare il turismo oltre le visite di passaggio, incentivando soggiorni più lunghi e maggiori ritorni economici per le attività locali.

la mostra che riflette sull’immagine di sé e attira migliaia di visitatori

Dal 21 febbraio scorso, la grande esposizione “Il ritratto dell’artista. Nello specchio di Narciso. Il volto, la maschera, il selfie” ha catalizzato l’attenzione al museo San Domenico di Forlì. Presenta oltre 200 opere provenienti da collezioni europee, esplorando il rapporto tra l’essere umano e la propria immagine nel corso dei secoli. Si passa dal mito classico di Narciso che si specchia nell’acqua fino all’era contemporanea con il fenomeno del selfie, che è nodo centrale della riflessione.

numeri e dati sull’affluenza

Secondo i numeri forniti da Gianfranco Brunelli, direttore delle grandi mostre, l’affluenza media settimanale si attesta intorno a 4.000 visitatori. Dal giorno dell’apertura sono circa 35.000 le presenze confermate, mentre le prenotazioni non ancora utilizzate superano le 25.000. Solo nelle giornate di festa di Pasqua, fra ieri e domani, si contano attesi 3.000 ingressi concentrati nei due pomeriggi. Questi dati testimoniano una risposta positiva della comunità e dei turisti.

La mostra riscuote particolare interesse fra i gruppi organizzati. Il tema centrale dell’immagine, dalla rappresentazione artistica al selfie, richiama un pubblico più giovane, come confermato dalla diminuzione dell’età media dei visitatori rispetto agli anni precedenti. Questo spostamento demografico indica il potenziale di attrazione culturale su fasce d’età diverse, fatto che può rappresentare una strategia per ampliare e rinnovare il turismo locale.

Per chi volesse approfondire l’esperienza, il San Domenico ha programmato tre visite guidate ad aggregazione libera durante le festività pasquali. Questi appuntamenti hanno un costo extra di 5 euro a persona oltre al biglietto d’ingresso. Sono previsti per oggi alle 16:40 e domani alle 11 e alle 16:20. Chi è interessato può prenotare tramite il numero 0543.36217.

la promozione turistica si riflette sui flussi di visitatori e le entrate comunali

Il turismo a Forlì fa registrare segnali concreti anche presso lo sportello informativo Iat, che nel quarto trimestre del 2024 ha visto oltre 400 accessi. La maggioranza dei visitatori arriva dall’Italia, ma sono presenti anche turisti da altri Paesi europei come Germania, Spagna e Svizzera. Oltre a questi, un numero minore, ma significativo, proviene da Stati Uniti e Australia, un segno della presenza di un pubblico internazionale, seppure limitato.

trend e contributi economici

La prevalenza di ospiti italiani conferma il ruolo di Forlì come meta per gite e visite culturali a breve distanza, ma il dato sugli stranieri mostra una crescita potenziale da consolidare. Nel corso del 2024, la tassa di soggiorno ha generato circa 220.000 euro per il Comune, una cifra stabile rispetto agli anni precedenti e indice della tenuta del turismo locale. Questo contributo è una voce importante nel bilancio comunale, soprattutto per sostenere l’offerta ricettiva e i servizi turistici.

Il Comune e gli enti locali stanno puntando sulla ricorrenza nel 2028 dei 600 anni dal miracolo della Madonna del Fuoco, patrona della città, per partecipare al concorso per la Capitale Italiana della Cultura. La candidatura, condivisa con la vicina Cesena, punta a unire arte e turismo, rafforzando sia l’identità culturale sia la capacità di attrarre visitatori. Questo progetto a medio termine si inserisce in una strategia più ampia di sviluppo culturale e turistico.

monumenti e infrastrutture completano l’offerta turistica della città

Forlì non fa leva solo sulle mostre temporanee. Tra i luoghi più visitati e rivitalizzati c’è la Rocca di Ravaldino, riaperta dopo anni di chiusura. La fortezza rappresenta una tappa significativa per chi sceglie percorsi culturali nella città. La sua storia e l’architettura offrono un’esperienza diversa rispetto ai musei, completando la proposta per chi vuole conoscere gli aspetti storici di Forlì.

Un ulteriore punto che può influire sulla crescita del turismo è l’aeroporto “Ridolfi”, che pur restando contenuto nei numeri, mantiene collegamenti nazionali e internazionali. Questo facilita l’arrivo di visitatori che preferiscono soluzioni rapide per raggiungere la città o di chi si ferma a Forlì come punto di scalo per proseguire lungo la costa. L’aeroporto dunque è uno strumento concreto per agganciare flussi turistici più ampi.

La città presenta un centro storico compatto e accessibile, fatto che rende piacevoli le passeggiate tra monumenti, piazze e aree museali. La combinazione tra arte, storia e trasporti sta iniziando a trasformare Forlì in meta più riconoscibile, un aspetto che si mantiene essenziale per consolidare nuove presenze e migliorare l’esperienza dei visitatori.

l’impatto economico sulla provincia e gli scenari del mercato del lavoro locale

Il turismo ha una ricaduta diretta sull’occupazione sul territorio. Dati aggiornati della Camera di Commercio della Romagna indicano che, nella provincia di Forlì-Cesena, nel solo mese di aprile 2025 sono previste circa 910 nuove assunzioni nel comparto alloggio, ristorazione e turismo. Queste inserzioni rappresentano un quarto delle 3.680 complessive nel periodo. Numeri che tradiscono come il settore resti un vettore fondamentale nell’economia locale.

caratteristiche delle imprese turistiche locali

Gran parte delle attività turistiche nella provincia sono microimprese con una media di cinque dipendenti. Il settore è frammentato e fortemente radicato sul territorio, con il 46% degli esercizi concentrato in aree culturali, storiche e artistiche. Un altro 42% si localizza invece in zone balneari. Questo dato riflette la dualità tra turismo culturale e balneare, entrambi importanti per la regione, ma con caratteristiche e dinamiche di mercato diverse.

La presenza di tante piccole imprese con pochi addetti pone sfide e opportunità. Da una parte, dipende molto dalla qualità dell’accoglienza e dalla capacità di offrire esperienze su misura. Dall’altra, la frammentazione limita la possibilità di sviluppare proposte integrate e a lunga durata, che possano far trattenere i visitatori più a lungo e incrementare il fatturato complessivo del settore.

la visita a Forlì: un’occasione che cresce ma resta da consolidare

Secondo le rilevazioni Istat, nel 2024 Forlì ha registrato 276.000 pernottamenti, con un incremento del 24% rispetto al 2019. L’aumento riguarda sia il numero di visitatori sia la durata media del soggiorno, passata da 2 a quasi 3 notti. Quel che emerge è un turismo in crescita, che sta iniziando a trasformare la città in destinazione più ricercata rispetto al passato.

Questo progresso tuttavia non si traduce ancora in un’identità precisa e consolidata per il territorio. Molti visitatori giungono per una passeggiata o per visitare la mostra al San Domenico, e poi ripartono velocemente senza esplorare ulteriormente le offerte o rimanere in città. Questa tendenza riduce l’impatto positivo su ristoranti, alberghi e commercio locale. Costruire un’immagine forte e un sistema turistico in grado di trattenere le persone rimane quindi una sfida aperta.

Lo sviluppo di Forlì come meta culturale richiede un lavoro coordinato tra enti pubblici e privati, con investimenti nella promozione e nell’offerta di servizi paralleli alle mostre e ai monumenti. Solo così la città potrà trasformare la crescente attenzione in visitatori fidelizzati, disposti a sostare più a lungo e a scoprire ogni angolo del territorio.

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