Formia: carabinieri deferiscono una 47enne per irregolarità edilizie al chiosco-bar di Vindicio

Formia: carabinieri deferiscono una 47enne per irregolarità edilizie al chiosco-bar di Vindicio

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Formia: carabinieri deferiscono una 47enne per irregolarità edilizie al chiosco-bar di Vindicio - Gaeta.it

A Formia, durante un’operazione programmata, i carabinieri della Stazione locale hanno deferito in stato di libertà una donna di 47 anni, titolare di un chiosco-bar situato nella zona di Vindicio. L’intervento è scaturito da un controllo approfondito che ha rivelato significative irregolarità nei permessi di costruzione e nelle autorizzazioni necessarie per lo svolgimento dell’attività commerciale.

Irregolarità nel chiosco-bar di Vindicio

Le verifiche dei carabinieri e i risultati

L’operazione condotta dai carabinieri è stata eseguita con il supporto di esperti tecnici che hanno esaminato la situazione del chiosco-bar in oggetto. Le ispezioni hanno rivelato che la struttura, pur essendo autorizzata esclusivamente per il deposito di attrezzature per l’ormeggio, era stata adibita all’attività commerciale di somministrazione di alimenti e bevande. Questo cambiamento di uso senza le opportune autorizzazioni rappresenta una violazione delle normative urbanistiche ed edilizie vigenti.

La gestione impropria del chiosco ha sollevato interrogativi sulle procedure di autorizzazione seguite dalla titolare e sul rispetto delle norme di sicurezza e igiene alimentare. È importante sottolineare che tutte le attività commerciali devono operare nel rispetto delle leggi locali, in particolare quelle riguardanti le autorizzazioni edilizie e la sicurezza sanitaria.

Dettagli delle mancanze riscontrate

Ulteriori indagini hanno evidenziato l’assenza di documentazione necessaria per la costruzione della struttura. Non erano stati forniti i titoli concessori richiesti per l’apertura di un locale destinato alla somministrazione di alimenti e bevande. Inoltre, la mancanza del nulla osta da parte della soprintendenza per la tutela dei beni paesaggistici è una grave infrazione, dato che l’area di Vindicio è classificata come “Costa Mare”.

Oltre a ciò, il chiosco-bar mancava dei requisiti igienico-sanitari minimi imposti dalla legge, che sono fondamentali per garantire la salute dei consumatori. Anche l’autorizzazione per lo scarico delle acque reflue era inesistente, un ulteriore elemento che comprometteva l’idoneità della struttura a operare come attività commerciale.

Sequestro amministrativo e sanzioni

Conseguenze legali per la titolare

A seguito delle irregolarità riscontrate, la struttura è stata sottoposta a sequestro amministrativo. Questa misura mira a interrompere l’attività illegittima e a prevenire ulteriori violazioni delle normative in materia di sicurezza e urbanistica. Il sequestro rappresenta un’azione risoluta da parte delle autorità per tutelare l’area e garantire che le attività commerciali operino nel rispetto delle leggi.

In aggiunta al sequestro, la titolare del chiosco-bar ha ricevuto sanzioni amministrative significative per un importo complessivo di 11 mila euro. Le sanzioni mirano a responsabilizzare i trasgressori e a dissuadere comportamenti analoghi in futuro. Queste misure sono dirimenti non solo per il caso specifico, ma anche per l’intera comunità, che vede un forte impegno delle forze dell’ordine nella tutela del territorio e del rispetto delle normative.

La possibilità di reiterare infrazioni da parte di attività commerciali non solo danneggia l’immagine della zona, ma può anche essere un pericolo per la salute pubblica, portando le autorità a mantenere un alto livello di vigilanza e coinvolgimento.

Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2024 da Armando Proietti

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