Formia, rapina alla gioielleria Ottaviani: dopo 15 anni arriva la condanna a sei anni

Formia, rapina alla gioielleria Ottaviani: dopo 15 anni arriva la condanna a sei anni

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Rapinatore, 39 anni, originario di Mugnano, in provincia di Napoli, è stato condannato a sei anni di reclusione per la rapina avvenuta il 6 maggio 2011 nella gioielleria Ottaviani, nel centro di Formia. La sentenza è stata letta nel pomeriggio di oggi dal Tribunale di Latina, a distanza di quasi quindici anni dai fatti.

Il colpo in gioielleria e il bottino da oltre 200mila euro

Quel venerdì del 2011, tre uomini armati entrarono a volto scoperto nella gioielleria Ottaviani, in via Vitruvio. Erano circa le 11 del mattino. Con le pistole in pugno si fecero consegnare il contenuto della cassa e della cassaforte, poi fuggirono a piedi. Il bottino, secondo le prime stime raccolte dalla Polizia, superava i 200mila euro tra contanti, orologi e gioielli.

Le indagini partirono subito. Gli agenti passarono al vaglio le immagini delle telecamere della zona, ascoltarono testimoni, cercarono riscontri incrociando dati e movimenti. Per anni, però, il caso rimase senza colpevoli certi, almeno fino a quando, in un secondo momento, il nome di del rapinatore finì nel fascicolo degli investigatori come uno dei presunti autori.

Da lì il via al processo. Una lunga fase dibattimentale, fatta di carte, udienze e testimonianze, che si è chiusa oggi con la lettura della sentenza.

La decisione del tribunale e il confronto tra accusa e difesa

In aula, durante la requisitoria, la pm aveva chiesto otto anni di carcere. A suo dire, gli elementi raccolti bastavano a collegare Visconti alla rapina. Secondo la ricostruzione della procura, sarebbe stato uno dei tre uomini entrati quel giorno nella gioielleria.

L’avvocato, che difende l’imputato, ha cercato fino all’ultimo di mettere in dubbio le accuse. Ha contestato l’attendibilità di alcune prove, ha evidenziato i lunghi tempi trascorsi e le lacune investigative, sottolineando come, a suo giudizio, non ci fosse un impianto solido su cui fondare la condanna.

Il collegio penale, presieduto dalla giudice, si è riunito in camera di consiglio prima di tornare in aula e pronunciare la condanna: sei anni di carcere. Una pena inferiore a quella richiesta, ma sufficiente per chiudere – almeno in primo grado – un procedimento che ha impiegato quasi quindici anni per arrivare a sentenza.

La difesa ha annunciato ricorso in appello, mentre l’accusa valuterà se fare altrettanto. Intanto, dopo anni di silenzio, il caso della rapina alla gioielleria Ottaviani torna sotto i riflettori.

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