Un giovane di 19 anni, residente a Sant’Antimo, è stato deferito in stato di libertà dai Carabinieri della Stazione di Formia, per un presunto reato di truffa perpetrato tramite il web. L’incidente, avvenuto il 30 luglio 2024, ha avuto come vittima una donna che, contattata mediante una nota piattaforma di messaggistica, è stata indotta a effettuare un bonifico di quasi mille euro. L’indagine ha rivelato le modalità tipiche delle truffe online, con un particolare focus sulla tecnica del “Muling”.
La dinamica della truffa
Un contatto ingannevole
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, la truffa è iniziata quando il giovane ha preso contatto con la vittima, impersonandosi come il figlio di quest’ultima. Utilizzando una strategia comune nelle truffe online, l’indagato ha sfruttato la fiducia della malcapitata, descrivendosi come in difficoltà e richiedendo un trasferimento di denaro urgente.
L’importo richiesto
La donna, credendo di assistere il proprio parente, ha accettato la richiesta e si è vista chiedere un trasferimento di 965 euro su una carta prepagata. Questo importo era destinato all’acquisto di un telefono cellulare, un motivo che, come evidenziato dalle forze dell’ordine, è frequentemente usato in simili circostanze per giustificare richieste di denaro rapide e senza troppi dettagli.
La tecnica del “Muling”
Cosa è il ‘Muling’
Il termine “Muling” si riferisce a una pratica truffaldina nella quale gli autori si presentano come familiari delle proprie vittime attraverso comunicazioni telefoniche o online. Solitamente, utilizzano raggiri per convincere le persone a trasferire somme di denaro che vengono poi rapidamente mobilitate per scopi illeciti.
Un approccio sempre più diffuso
Questa tecnica si è diffusa grazie all’uso crescente di social media e applicazioni di messaggistica. La vulnerabilità delle vittime è massimizzata dall’emozione e dalla manipolazione psicologica, elementi che i truffatori sanno sfruttare efficacemente.
Investimenti e azioni dei Carabinieri
Il ruolo dei Carabinieri
L’indagine condotta dai Carabinieri della Stazione di Formia è stata avviata grazie alle informazioni tempestive fornite dalla vittima stessa. La denuncia ha permesso di attivare rapidamente le procedure investigative, che hanno portato a identificare il responsabile della truffa.
La segnalazione all’autorità giudiziaria
Dopo aver raccolto informazioni cruciale, gli inquirenti hanno messo a disposizione della Procura della Repubblica di Cassino le evidenze e i dettagli sull’operato del 19enne, il quale ora si trova in una fase di accertamento della sua responsabilità legale.
Aspetti legali e tutela dell’indagato
Il principio di presunzione di innocenza
È importante ricordare che, in base all’ordinamento giuridico italiano, l’individuo deferito è considerato innocente fino a prova contraria. L’accusa non implica automaticamente una condanna, in quanto le prove devono essere valutate in sede di giudizio, un processo che si articola in tre distinti gradi.
La necessità di vigilanza
Infine, questo episodio sottolinea l’importanza di una maggiore vigilanza e consapevolezza nei confronti delle truffe online. Educare le persone sulle modalità di operazione dei truffatori può contribuire a prevenire futuri raggiri e a proteggere i più vulnerabili.
Ultimo aggiornamento il 30 Luglio 2024 da Sara Gatti