Le montagne delle Dolomiti si sono risvegliate sotto un manto nevoso importante, soprattutto sulla Marmolada, dove nelle ultime settimane la neve ha coperto ampie superfici fino a Punta Penia, il punto più alto a 3.343 metri. Le immagini catturate dalle telecamere fisse del progetto dolomitesmeteo.it, a cura di Flavio Tolin, mostrano chiaramente come la neve abbia trasformato il paesaggio, cancellando il terreno roccioso e il ghiaccio in via di scioglimento che caratterizzano l’estate.
accumulo di neve e condizioni sulle cime della marmolada
La capanna Punta Penia risulta quasi completamente sommersa dalla neve, con uno spesso strato bianco e le ‘vele’ di neve formate dal vento che si stagliano sulle pareti. Sulle superfici verticali dei pannelli fotovoltaici si sono accumulati tra i 30 e i 40 centimetri di neve e ghiaccio, una testimonianza della pesantezza delle nevicate e della forza del vento. Questi dati arrivano dall’osservazione diretta delle webcam gestite da Tolin, che permettono di monitorare in tempo reale le condizioni meteo e lo stato del ghiacciaio. Le nevicate hanno cancellato quasi del tutto le tracce di terreno brullo e roccioso, visibili durante i mesi estivi, creando uno spettacolo naturale unico.
una scena di forte contrasto con l’estate
Questa situazione mette in evidenza il cambiamento repentino delle condizioni atmosferiche in quota, dopo una stagione caratterizzata dallo scioglimento dei ghiacci dovuto alle temperature elevate registrate negli ultimi anni. Il bianco della neve fresca rappresenta una scena in forte contrasto rispetto al paesaggio estivo, con effetti visivi che suggeriscono una pausa nel progressivo ritiro del ghiacciaio.
fenomeni meteorologici che hanno causato la nevicata
Le Dolomiti sono state colpite da un flusso di correnti umide provenienti dal sud, che hanno portato instabilità e diversi momenti di precipitazioni alternati a fasi di rovesci sparsi. Tolin ha evidenziato come la quota della neve si sia mantenuta generalmente sopra i 2.500 metri, con nevicate più intense a partire da 2.700-2.800 metri. In quelle altitudini, le temperature sono scese costantemente sotto lo zero, favorendo la formazione di fiocchi di neve asciutti e leggeri. Queste condizioni hanno facilitato l’accumulo senza che la neve si sciogliesse subito.
venti fortissimi e modellamento della neve
I venti si sono dimostrati particolarmente forti in tutta l’area, raggiungendo raffiche superiori ai 130 chilometri orari, un elemento che ha contribuito a spostare e modellare la neve sulle cime e pendii, creando conformazioni di neve simili a vele. Questi venti forti hanno anche provocato uno spostamento della neve fresca, favorendo accumuli locali molto evidenti e in alcuni punti più significativi rispetto ad altri.
picco della nevicata e accumulo definitivo sulla punta di punta penia
L’evento più intenso si è verificato durante il pomeriggio e la sera di giovedì scorso, quando è entrata aria più fredda dall’alta quota. Questo ingresso d’aria fresca ha incrementato la quantità e la qualità della neve depositata, portando a un accumulo totale stimato tra gli 80 e i 100 centimetri di neve fresca sulla cima della Marmolada a 3.343 metri. Questa quantità rappresenta un valore importante, soprattutto in confronto alle condizioni di fine estate o inizio autunno, periodo in cui la neve diventa molto meno frequente in quelle zone.
L’accumulo così consistente influisce chiaramente sull’ambiente montano, più volte monitorato per la salvaguardia del ghiacciaio e per la sicurezza delle attività alpinistiche e sciistiche. Oltre al panorama, la presenza di un manto nevoso così spesso ha effetti anche sulla stabilità del ghiacciaio e sulle dinamiche di scioglimento nei prossimi mesi. Le condizioni ormai invernali a quelle quote dettano il ritmo del paesaggio naturale, rendendo evidente il passaggio della stagione con un quadro ben diverso da quello estivo.
Gli aggiornamenti forniti dal progetto dolomitesmeteo.it restano tra gli strumenti più affidabili per seguire minuto dopo minuto l’evolversi del clima in montagna, soprattutto in un’area tanto delicata e osservata come la Marmolada.