Fortunato Ortombina e la scelta del nuovo direttore musicale della Scala: intervista esclusiva sul futuro

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Fortunato Ortombina e la scelta del nuovo direttore musicale della Scala: intervista esclusiva sul futuro - Gaeta.it

Fortunato Ortombina, attuale sovrintendente della Fenice di Venezia e in procinto di assumere la direzione della Scala di Milano, ha rilasciato un'intervista in cui chiarisce le sue posizioni riguardo la nomina del nuovo direttore musicale. Attualmente, questa figura chiave, Riccardo Chailly, si dimetterà nel 2026, ma Ortombina intende prendere tempo prima di qualsiasi annuncio. Con un occhio attento sia al rispetto per i collaboratori attuali sia alla necessità di una programmazione che vada oltre il consueto, Ortombina delinea le sue priorità per il futuro del celebre teatro milanese.

La scelta del direttore musicale: un tema prematuro

Una posizione nettamente definita

Fortunato Ortombina ha chiarito che la questione della nomina del nuovo direttore musicale della Scala è prematura e che le decisioni verranno fatte solo dopo il suo insediamento ufficiale, previsto per il primo marzo. In una recente intervista con il Corriere della Sera, Ortombina ha sottolineato che non approverà scelte relative a questa figura senza aver prima instaurato un dialogo diretto con l'orchestra, il coro e il personale del teatro.

Nonostante le voci che circolano nei corridoi su potenziali successori, compreso Daniele Gatti, menzionato dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, Ortombina ha espresso la sua intenzione di rispettare il lavoro ancora in atto di Chailly, il quale continuerà a dirigere opere fino al termine del suo mandato. Questa dichiarazione evidenzia l'approccio cauto e rispettoso di Ortombina, che intende instaurare un legame diretto con il team artistico prima di apportare modifiche significative.

L'urgenza della nomina del direttore del corpo di ballo

Parallelamente alla questione del direttore musicale, Ortombina ha evidenziato la necessità immediata di nominare un nuovo direttore del corpo di ballo, dato che l'attuale, Manuel Legris, ha annunciato la sua intenzione di lasciare il teatro alla scadenza del suo contratto, prevista per novembre 2025. Tra i nomi in circolazione, ci sono Eleonora Abbagnato, direttrice del corpo di ballo dell'Opera di Roma, e l'étoile Roberto Bolle, che ha espresso il desiderio di un ruolo di maggiore responsabilità alla Scala. Questa attenzione alla danza si colloca nel contesto più ampio delle scelte artistiche che Ortombina intende portare avanti.

La programmazione alla Scala: un approccio innovativo

L'importanza della ricerca e della sperimentazione

Ortombina ha espresso la sua convinzione che la Scala debba continuare a spingersi verso l'innovazione e la ricerca nella programmazione. Recentemente, il teatro ha presentato un'opera ispirata a "Il Nome della Rosa" di Umberto Eco, a testimonianza della volontà di esplorare repertori che vanno oltre il consueto. In un'epoca in cui la musica è vista come un ponte verso il pubblico, Ortombina sottolinea che è fondamentale mantenere un’offerta che spazia dal Seicento fino ai giorni nostri.

Oltre a confermare l'importanza del repertorio classico, Ortombina ha messo in evidenza la necessità di includere opere contemporanee, per attrarre un pubblico sempre più vasto e diversificato. Il suo obiettivo è quello di rendere la Scala un punto di riferimento non solo per gli appassionati di opera, ma anche per coloro che cercano nuove esperienze artistiche.

Incoraggiare la sperimentazione negli allestimenti

In merito agli allestimenti, Ortombina ha condiviso la sua visione: credere nella sperimentazione e abbracciare il rischio sono essenziali per il rinnovamento del teatro. Un esempio citato è la celebre "Traviata" di Robert Carsen, inizialmente criticata alla sua debutto, ma che dopo vent'anni di successi ha dimostrato l’importanza di dare spazio all’innovazione. Le dichiarazioni di Ortombina indicano una chiara volontà di incoraggiare il pubblico a confrontarsi con idee e linguaggi nuovi, sostenendo che le scelte artistiche audaci meritano tempo per essere codificate e apprezzate.

Il valore del primato nel melodramma

Infine, Ortombina ha ribadito che il primato della Scala nel mondo dell'opera non deve tradursi in una visione autarchica. La ricerca di nuovi orizzonti e il dialogo con il pubblico sono fondamentali affinché il teatro possa continuare a crescere e a rimanere attuale nel panorama culturale contemporaneo. Con questi presupposti, Ortombina si prepara ad affrontare le sfide future della Scala con una strategia volta a mantenere vivo l'interesse per l'arte lirica, garantendo al contempo una programmazione rispettosa e innovativa.

Ultimo aggiornamento il 21 Settembre 2024 da Donatella Ercolano

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