Le tensioni della guerra commerciale avviata da Donald Trump si fanno sentire, mentre l’attesa cresce per la visita a Washington della premier Giorgia Meloni. A Roma, durante la seconda giornata del Forum internazionale di Confcommercio tenutosi a Villa Miani, membri del governo e accademici hanno discusso le sfide e le potenzialità dell’Europa. I partecipanti hanno manifestato fiducia nella capacità del Vecchio Continente di trasformare le crisi in occasioni di ripresa, esprimendo gratitudine e ottimismo in un contesto incerto.
La gratitudine di Sangalli a Mattarella per il multilateralismo
All’apertura dei lavori del Forum, Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha ringraziato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il suo contributo nel rafforzare il legame tra i cittadini e le istituzioni. Sangalli ha posto l’accento sull’importanza del multilateralismo, facendo riferimento alla lezione di Marsiglia come esempio di solidarietà internazionale. Secondo il presidente di Confcommercio, l’Italia ha dimostrato la sua capacità di affrontare e superare le crisi grazie alla costruzione di fiducia tra le parti coinvolte. Questo approccio, ha aggiunto, potrebbe rivelarsi determinante per il futuro dell’Unione Europea. Sangalli ha fatto notare che la cooperazione sociale è una risorsa cruciale, non solo per il rafforzamento del tessuto nazionale ma anche per il sostegno al progetto europeo, che deve affrontare sfide significative in questo periodo di crisi globale.
La critica di Tremonti all’Unione Europea e alle sue leggi
Durante il Forum, diversi esperti tra economisti e politologi hanno analizzato il ruolo dell’Europa, evidenziando la necessità di un cambiamento urgente nelle politiche economiche. Giulio Tremonti, presidente della commissione Affari esteri della Camera, ha criticato severamente l’Unione Europea, definendola una «fabbrica di leggi demenziali» che danneggiano le imprese. Ha sostenuto che è imperativo modificare le regole del gioco, sottolineando che il blocco della competitività europea richiede un’analisi onesta delle cause. Tremonti si è anche focalizzato sulla «fine del mercatismo», un fenomeno che ha creato una disparità di potere tra le nazioni. Il politico ha avvertito dell’importanza di garantire stabilità nella regione dal Baltico al Mar Nero per contrastare le aggressioni politiche di figure come Vladimir Putin. La sua conclusione? Riconoscere il valore dell’Unione Europea non solo in termini di allargamento, ma come ente coeso e unito in grado di affrontare le sfide globali.
Schiarite di Gentiloni sull’Europa come nuovo baricentro mondiale
Paolo Gentiloni, ex Commissario agli Affari economici dell’UE, ha fornito un messaggio di speranza. Durante il suo intervento, ha citato un editoriale dell’Economist che propone l’idea dell’Europa come nuova “terra dei liberi”. Secondo Gentiloni, l’Unione Europea ha l’opportunità di diventare il fulcro di un nuovo ordine mondiale, raccogliendo i frutti di una fase complessa. Ha segnalato la crescente volontà di molti Paesi di mantenere aperte le relazioni commerciali, aggiungendo che l’Unione rappresenta un mercato di 450 milioni di cittadini. Questo scenario può rivelarsi vantaggioso, in particolare in un contesto in cui la Cina deve riorientare la sua produzione a causa dei dazi imposti.
L’appello di Urso per proteggere il mercato europeo
Adolfo Urso, ministro per le Imprese, ha lanciato un’allerta sul pericolo di un’invasione di prodotti cinesi nel mercato europeo. Ha dunque suggerito di adottare misure di salvaguardia per proteggere le produzioni interne, conformemente alle normative del WTO. Urso ha anche esortato la Banca Centrale Europea a proseguire nel processo di riduzione dei tassi di interesse per stimolare la crescita economica. Riguardo l’incontro bilaterale tra Meloni e Trump, ha specificato che anche in tempi di difficoltà l’Italia deve mantenere una direzione chiara verso i valori occidentali. Gentiloni ha aggiunto una nota di pungente realismo, affermando che il premier Meloni, qualora fosse messa di fronte alla scelta tra affinità ideologiche e gli interessi nazionali o europei, sarebbe costretta a scegliere quest’ultimi, ossia quelli legati alla crescita e alla stabilità.
Il Forum di Confcommercio si chiude con una fotografia dell’Europa in un momento di crisi, ma con la speranza che da queste tempeste possano emergere opportunità per un rinnovato rilancio sul piano politico ed economico.