Il caso riguardante un fotografo di 28 anni accusato di violenza sessuale nei confronti di una collega di 24 anni, è emerso dopo che l’imputato ha offerto alla vittima una “sigaretta speciale” che ha causato un malore alla ragazza. L’episodio ha avuto luogo dopo che il fotografo aveva accompagnato la giovane alla sua macchina, dando inizio a una serata che si è trasformata in tragedia.
L’accusa della procuratrice
La ricostruzione degli eventi, formulata dalla procuratrice Maria Perna, suggerisce che la sera del 12 aprile 2022, il fotografo avrebbe offerto alla giovane collega una “sigaretta speciale” dopo aver condiviso alcune bevande alcoliche. Quella che doveva essere una serata piacevole tra colleghi si è trasformata in un incubo per la vittima, che si è sentita male dopo aver accettato la sigaretta dal suo aggressore.
La difesa del fotografo e i dettagli della serata
Il fotografo, non soggetto a misure cautelari, ha respinto le accuse sostenendo che il rapporto sessuale sia stato consensuale, smentendo categoricamente le accuse di violenza. Tuttavia, il focus del processo giudiziario sarà sulla misteriosa “sigaretta speciale” che si presume contenesse droga, senza specificarne il tipo. Ulteriori complicazioni emergono dal fatto che la vittima potrebbe non essere stata in condizioni lucide a causa dell’alcol.
Il contesto della serata e le circostanze sospette
I due colleghi si erano incontrati durante una riunione lavorativa nel pomeriggio, decidendo poi di proseguire la serata in un locale a San Lorenzo. Tra drink e scherzi, la situazione si è aggravata quando il fotografo ha offerto la presunta “sigaretta speciale” alla vittima. La sua condizione, probabilmente alterata dall’alcol, ha reso difficile comprendere se il malore fosse dovuto alla miscela di droga e alcol o ad altri fattori.
L’esito incerto e il dibattito sul presunto stupro
Il percorso per arrivare alla verità su quanto accaduto quella notte si preannuncia complesso. Mentre il fotografo nega categoricamente ogni accusa e sostiene che il rapporto sia stato consensuale, la vittima sostiene di essere stata stuprata. Con prove contrastanti e un quadro poco chiaro sui fatti, l’indagine si concentra sul tentativo di comprendere cosa sia realmente accaduto quella sera fatidica.