Un evento atmosferico estremo ha determinato il crollo di un tunnel a Livigno, con conseguenti preoccupazioni per la sicurezza e indagini avviate dalla Procura di Sondrio. Il 19 luglio, una frana ha bloccato un gruppo di motociclisti e automobilisti, ma fortunatamente tutti sono stati messi in salvo. Le autorità locali e le forze dell’ordine stanno ora indagando sulla stabilità della struttura e sui possibili fattori contributivi.
La frana e il salvataggio
L’incidente
La giornata del 19 luglio ha preso una piega drammatica quando una violenta bomba d’acqua ha colpito il passo del Gallo, causando una frana di circa quindicimila metri cubi. Tali eventi non sono nuovi per la zona, già soggetta a instabilità geologica. Tra i protagonisti di questa vicenda c’è Stephan, un motociclista olandese che, in preda al panico, ha trovato riparo in una rientranza della galleria mentre la montagna scaricava sassi e fango. “Ho davvero temuto di morire”, ha dichiarato, sottolineando il terrore vissuto in quei frangenti.
La prontezza dei vigili del fuoco ha permesso di evacuare nove persone, che sono state portate in salvo attraverso il lago di Livigno. L’operazione di bonifica del materiale è stata portata a termine in meno di due giorni, ma la strada rimane chiusa, in attesa degli sviluppi investigativi.
Indagini della Procura di Sondrio
Piero Basilone, Procuratore di Sondrio, ha aperto un fascicolo riguardante l’ipotesi di frana colposa. La galleria è stata posta sotto sequestro per permettere accertamenti di stabilità . In questo momento, è fondamentale determinare se siano state adottate tutte le misure preventive necessarie per garantire la sicurezza della struttura e minimizzare i rischi associati a eventi simili. Le indagini comprendono anche il monitoraggio di possibili negligenze, considerando che fortunatamente non ci sono stati feriti.
Aspetti tecnici della bonifica
Stabilità della copertura del tunnel
Il sopralluogo del tunnel ha visto la partecipazione di vigili del fuoco, carabinieri forestali e tecnici comunali, tra cui il sindaco Remo Galli. È stato evidenziato che la zona di Livigno è caratterizzata da un territorio fragile, con quattro frane registrate negli ultimi sei anni. Solo l’anno passato, una colata detritica aveva raggiunto quasi quattro metri di altezza, evidenziando l’urgenza di un monitoraggio costante delle condizioni geologiche.
Operazioni di messa in sicurezza
Nel 2019, grazie a un investimento regionale di un milione di euro, l’amministrazione aveva intrapreso lavori di messa in sicurezza della zona. Questi interventi non solo hanno aiutato a proteggere le infrastrutture, ma hanno anche reso più sicuro il passaggio tra Italia e Svizzera. Nonostante gli sforzi passati, la recente frana ha sollevato interrogativi sulla sufficienza di tali misure, soprattutto in contesti meteorologici estremi.
Condizioni meteo e sicurezza stradale
Allerta meteo e condizioni climatiche
Uno degli aspetti critici da esaminare riguarda le previsioni meteorologiche rilasciate prima dell’evento. Si sta verificando se ci siano state allerte meteo adeguate riguardo alla bomba d’acqua che ha colpito l’area. Mentre al passo del Gallo si registrava una pioggia intensa, a Livigno, situata a pochi chilometri di distanza, il cielo era sereno. Tale discrepanza ha sollevato interrogativi sull’efficacia e l’affidabilità delle comunicazioni meteorologiche locali.
Riapertura della strada
Il sindaco Remo Galli ha espresso fiducia nel lavoro delle autorità investigative, rimarcando che l’amministrazione comunale è pronta a collaborare per garantire la sicurezza e il ripristino della viabilità . Attualmente, Livigno è accessibile tramite gli altri passi, come quelli del Foscagno e della Forcola, ma è cruciale riaprire presto il tracciato che collega direttamente al Passo del Gallo, affinché il turismo e la mobilità non subiscano impatti duraturi.