Francesca Benedetti: il palcoscenico italiano saluta una leggenda

Francesca Benedetti: il palcoscenico italiano saluta una leggenda

Francesca Benedetti, icona del teatro italiano, festeggia il novantesimo compleanno e riflette sulla sua carriera, mentre si prepara per la messa in scena di “Erodiade” e un futuro incerto.
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Francesca Benedetti: il palcoscenico italiano saluta una leggenda - Gaeta.it

Francesca Benedetti, icona del teatro italiano, si prepara a festeggiare il suo novantesimo compleanno il prossimo 18 novembre. Con una carriera che ha attraversato decenni, la Benedetti ha ispirato e collaborato con grandi nomi come Giovanni Testori e Luca Ronconi. In una recente intervista, la Benedetti si è lasciata andare a riflessioni sul passare del tempo e il legame indissolubile con la sua arte. La sua personalità, generosa e piena di vita, risplende tanto quanto le sue interpretazioni sul palco.

Un addio al palcoscenico?

La Benedetti si avvicina a quello che potrebbe essere il suo saluto al palcoscenico con la messa in scena dell’Erodiade di Giovanni Testori. Questo lavoro, considerato un capolavoro dal mondo del teatro, offre una rivisitazione audace di un mito classico. In questa versione, Erodiade non è solo una figura marginale ma la protagonista, in cerca della testa di Giovanni Battista. Martedì 25 e mercoledì 26 marzo, il pubblico potrà assistere a due serate al Vascello di Roma, sotto la direzione di Marco Carniti, un regista con il quale la Benedetti ha già avuto modo di collaborare in produzioni passate di grande rilievo.

Tre ricordi indimenticabili

Nel corso dell’intervista, l’attrice ha condiviso i tre momenti che considera i più memorabili della sua carriera. Il primo risale al 1980, quando interpretò “Il temporale” di Strindberg con la regia di Giorgio Strehler. Quella esperienza è stata fondamentale non solo per la sua carriera, ma anche per la sua crescita come artista. Un altro ricordo significativo è legato alle Orestiadi di Gibellina del 1981, un progetto innovativo realizzato in collaborazione con Emilio Isgrò e Ludovico Corrao. Infine, testimoniando la profondità del suo legame con Testori, la Benedetti ha citato la Trilogia degli Scarrozzanti, che include opere iconiche come “Ambleto” e “Macbetto”, quest’ultimo scritto appositamente per lei.

Un futuro incerto ma pieno di passione

Sebbene Erodiade possa segnare un capitolo importante della sua vita, la Benedetti non esclude la possibilità di tornare sulle scene in futuro. A maggio, parteciperà a un evento a Borgio Verezzi, dove riceverà un premio per l’insieme della sua carriera. Con un sorriso, ha affermato che se dovessero presentarle opportunità di ruoli intensi e sfidanti, non esiterebbe ad accettare. La sua aspettativa di lavori che la mettano alla prova riflette non solo il suo amore per il teatro, ma anche la sua attitudine a non temere il cambiamento e la sfida.

Francesca Benedetti continua a essere una figura di spicco nel panorama culturale italiano, non solo per il suo talento, ma anche per la sua vivacità e passione che ha portato in ogni ruolo interpretato. Il suo percorso artistico è una celebrazione della tradizione teatrale italiana e un invito a scoprire e riscoprire il potere del palcoscenico.

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