Francesca Fagnani pronta al ritorno su Rai2 con la nuova stagione di Belve e lo spin off crime

Francesca Fagnani pronta al ritorno su Rai2 con la nuova stagione di Belve e lo spin off crime

Francesca Fagnani torna con la dodicesima stagione di Belve su Rai2, introducendo lo spin off Belve Crime, ospiti inediti e musica dal vivo, mantenendo un approccio umano e approfondito alle interviste.
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Francesca Fagnani torna su Rai2 con la dodicesima stagione di *Belve*, un programma che unisce interviste approfondite e storie autentiche, arricchito da uno spin-off sul crimine e nuove sorprese musicali. - Gaeta.it

Francesca Fagnani torna il 22 aprile in prima serata su Rai2 con la dodicesima stagione di Belve, il programma che ha creato e condotto con successo negli ultimi anni. La giornalista ha raccontato ad Adnkronos come si prepara alla nuova edizione, che introduce uno spin off dedicato al crimine, parlando anche di interviste memorabili, ospiti inediti, errori evitati e progetti futuri. Il format si conferma un luogo dove la verità e le sfumature personali emergono, tra ironia e riflessioni sul ruolo della tv.

un programma che si rinnova senza perdere la propria anima

Belve nasce nel 2018 e si sviluppa tramite stagioni divise in due momenti, autunnale e primaverile, con pochi ma intensi appuntamenti a ogni tornata. In effetti questa sarà la dodicesima edizione, ma la giornalista chiarisce che in termini di anni si tratta di sei completi, perché ogni ciclo si conta a parte. L’identità dello show resta forte nonostante questo: l’idea è quella di avvicinare personaggi che riescono a mostrarsi autentici, senza calarsi in ruoli collettivi o banali. Francesca dice sempre che le sue “belve” sono esseri umani che hanno il coraggio di non omologarsi, animati da passioni e a volte anche dalla durezza della vita. Nei sette anni passati il programma ha raccontato soprattutto storie di donne coraggiose, come quelle legate alla camorra, che hanno dimostrato ferocia e forza.

Nel prossimo ciclo uno spazio particolare sarà occupato da Belve Crime, previsto come spin off di questa edizione. Si tratta di un’unica puntata molto particolare che tratterà storie di persone con un passato legato al crimine. Francesca accenna al fatto che alcune interviste saranno svolte anche in carcere. Il tono cambierà rispetto alla versione classica del programma: il piglio ironico, spesso presente nelle chiacchierate, sarà ridimensionato per rispetto verso le vittime e la delicatezza delle storie. Lo stile generale però tiene fede a un approccio non giudicante e umano, ispirato da grandi nomi del giornalismo come Leosini, Minoli e Santoro, senza però rinunciare a una propria direzione.

ospiti, sorprese e musica al centro della nuova stagione

Tra gli ospiti attesi nella nuova edizione di Belve ci sono figure eterogenee. Si parte con Sabrina Impacciatore, Nathalie Guetta e Marcel Jacobs. Ognuno di loro porterà lati inediti di sé. Francesca racconta che Impacciatore l’ha sorpresa per il senso dell’umorismo, Guetta per una componente malinconica non scontata nei suoi racconti, e Jacobs per la forza della sua storia oltre i successi sportivi.

Un elemento d’innovazione sarà la presenza fissa di Serena Brancale, che arricchirà ogni puntata con interpretazioni musicali, reinventando brani secondo il suo stile. La scelta nasce dalla volontà di coinvolgere una figura con una personalità distintiva, che si sia fatta strada a Sanremo senza seguire le mode prevalenti. Serena, secondo la conduttrice, è un altro tipo di “belva”, una voce libera e tenace nella musica italiana.

La preparazione di ogni intervista resta minuziosa: Francesca parla di almeno 85 domande catalogate per ogni incontro, anche se spesso non tutte vengono utilizzate. Il numero di domande varia, e alcune interviste ne prevedono oltre cento, come quella per Marcel Jacobs, che ha richiesto un’interazione molto approfondita. La strategia è ascoltare molto, intervenendo con domande mirate e sempre pronte a cambiare direzione in base alle risposte.

le interviste che hanno segnato il programma e gli incontri più difficili

Nella sua esperienza, Fagnani ha incontrato personaggi molto diversi, sia nel mondo dello spettacolo che in politica. Parlando delle “belve” più spietate, conferma la forza espressa da donne legate alla criminalità organizzata, ma riconosce una certa spontaneità e inaspettata dolcezza in politici come Ignazio La Russa e Matteo Renzi, da cui si aspettava risposte più dure.

Non ricorda sofferenza dovuta a rifiuti di ospiti ma ammette che di volte in cui si è pentita di aver accettato c’è ne sono state, anche se preferisce non fare nomi. Alcune figure sognate da intervistare restano irraggiungibili: Raffaella Carrà e Franca Valeri per esempio, scomparse prima che si potesse fissare un incontro.

La conduttrice parla anche della sua volontà di allontanarsi da fuoriuscite rigide o giudizi morali, puntando sempre a restituire l’umanità e la complessità delle persone che incontra. La sua lettura è che il pubblico si identifica più nelle cadute e nelle debolezze degli ospiti, più che nelle loro vittorie, trovandovi uno specchio in cui riconoscersi.

rapporto con la rai, libertà editoriale e il ruolo dei social

Belve è diventato uno spazio aperto e seguito anche grazie a una comunicazione efficace e mai invasiva, calibrata su anticipazioni calibrate e una gestione attenta dei social. Francesca sottolinea che la comunicazione non ha senso senza un contenuto valido da proporre.

La libertà di scegliere ospiti e argomenti è definita totale. Ricorda un intervento, quello relativo all’ospitata bloccata di Fedez per motivi organizzativi legati al Concerto primo maggio, su cui ha espresso il proprio dissenso. Ma sottolinea che nessuno ha mai imposto modifiche dirette su contenuti o ospiti. Nel caso di una imitazione di Monica Setta non gradita all’interessata, la decisione definitiva è stata lasciata a lei.

In casa, Francesca convive con il collega Enrico Mentana, volto noto del TgLa7. Nonostante entrambi siano giornalisti, ammette che non si confrontano spesso sulle interviste. La preparazione di un’intervista è, per lei, un momento solitario. Dopo la registrazione, però, guardano insieme le puntate. Racconta che Mentana si emoziona a sua volta davanti all’imbarazzo degli ospiti, mentre lei si pone in modo diverso.

osservazioni sul futuro del programma e desideri professionali

Sul possibile futuro di Belve con un’altra conduzione, Francesca ribadisce che il programma potrebbe durare solo se un nuovo conduttore portasse una propria visione. Tante volte è stato un’esperienza molto personale e difficilmente sostituibile da un volto diverso senza un cambiamento radicale. Non si sente pronta a immaginare questa nuova figura.

Confessa di non pensare a stancarsi o a lasciare. Il parere del pubblico ha sempre un peso enorme nelle sue valutazioni. Riflette anche sui talk politici, settore in calo d’interesse per il pubblico. Se le fosse proposta un’idea originale la prenderebbe in considerazione, almeno come sfida. Non si vede invece nel puro intrattenimento, ma definisce Belve un programma a metà tra informazione e spettacolo.

Nel suo cammino professionale ha imparato dai grandi come Giovanni Minoli, Michele Santoro e Maurizio Costanzo. Ha anche pubblicato un libro recente sulle vicende criminali di Roma, un ambito a cui si è sempre dedicata. Questo know how si rifletterà nello spin off dedicato alla cronaca nera.

Non nasconde infine un po’ di ironia pensando a possibili proposte legate al Festival di Sanremo, ma racconta di avere un incubo ricorrente legato proprio alle scale del teatro Ariston da cui è scesa nel 2023 durante il suo monologo.

Il programma riparte quindi con lo sguardo rivolto al passato, alle sfide del presente e alle nuove porte che si vogliono aprire nel racconto televisivo, tra storie intense e personaggi che sanno mettersi in gioco.

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