Francesco Totti si oppone alla chiusura dei cinema storici di Roma: un appello alla cultura e allo sport

Francesco Totti si oppone alla chiusura dei cinema storici di Roma: un appello alla cultura e allo sport

Francesco Totti si oppone alla trasformazione dei cinema storici di Roma in centri commerciali, sottolineando l’importanza di preservare spazi culturali e sociali per le future generazioni.
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Francesco Totti si oppone alla chiusura dei cinema storici di Roma: un appello alla cultura e allo sport - Gaeta.it

Francesco Totti, ex capitano della AS Roma e figura iconica della città, ha espresso la sua ferma opposizione alla trasformazione dei cinema abbandonati di Roma in nuovi centri commerciali. Durante un incontro organizzato dalla fondazione Piccolo America, Totti ha rievocato i ricordi della sua infanzia nel quartiere di Porta Metronia, dove il cinema occupava un posto speciale nella vita quotidiana e culturale dei residenti. Il suo intervento solleva questioni fondamentali sul valore dei luoghi di aggregazione e del patrimonio culturale della capitale.

I ricordi di un bambino tra cinema e calcio

Nell’infanzia di Francesco Totti, il cinema era un’importante fonte di entusiasmo e divertimento. I film proiettati nei numerosi cinema del quartiere San Giovanni, come il Royal, il Paris e il Maestoso, rappresentavano per lui non solo occasioni di svago, ma anche momenti di condivisione con amici e familiari. Totti ha raccontato come queste esperienze abbiano contribuito a formare la sua personalità e a creare un legame profondo con il suo territorio. La nostalgia per i giorni passati davanti al grande schermo si fa evidente nei suoi racconti, dove il cinema diventa simbolo di una comunità unita e vivace.

Di fronte all’idea di sostituire queste storiche sale con supermercati e centri commerciali, Totti ha espresso il suo disappunto, sostenendo che tali trasformazioni non solo priverebbero la città di importanti spazi culturali, ma andrebbero anche a scapito dell’identità locale. Secondo l’ex calciatore, è fondamentale preservare e valorizzare questi luoghi che, oltre a proiettare film, hanno ospitato eventi e incontri sociali che rimarranno nel cuore dei romani.

La proposta di spazi “terzi” e la visione per il futuro

Francesco Totti ha condiviso il suo pensiero in merito ai cosiddetti “terzi luoghi”, concetto già menzionato da personaggi di spicco come Carlo Verdone ed Enrico Vanzina. Questi spazi, secondo Totti, dovrebbero servire come aree di incontro e di scambio culturale, in grado di stimolare l’interazione sociale e l’apprendimento. Riconoscendo l’importanza di un ambiente che favorisca la socialità, l’ex calciatore ha sottolineato che le generazioni più giovani devono avere accesso a luoghi di formazione, come asili nido, scuole e spazi per lo sport, piuttosto che essere circondati da un’incessante espansione commerciale.

Portando il discorso sul suo percorso di crescita, Totti ha evocato i ricordi di quando, durante i ritiri con la squadra, Carletto Mazzone li portava al Cinema Adriano. Questi momenti di svago, lontani dalle pressioni agonistiche, hanno rappresentato per lui un momento di leggerezza e spensieratezza, contribuendo a formare il ricordo di un’infanzia felice e spensierata. Totti ha ribadito la necessità di rianimare la città, creando opportunità di svago che non si limitino al consumo, ma che arricchiscano culturalmente e socialmente la comunità.

Il valore della tradizione e degli affetti

Totti ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di ricordare e preservare le tradizioni che uniscono le generazioni. La chiusura dei cinema storici rappresenta non solo una perdita economica, ma un impoverimento della memoria collettiva di Roma. La trasmissione di emozioni e ricordi legati a questi luoghi deve essere vista come un investimento dal valore inestimabile per il futuro della città. La presenza di cinema, infatti, offre l’opportunità di creare spazi in cui la cultura può prosperare e dove i giovani possono formarsi come cittadini consapevoli.

La chiusura di questi spazi storici è paragonata, da Totti, a un “autogol“, simbolo di una scelta sbagliata che danneggia l’intera comunità. La lotta per salvaguardare questi luoghi passa per la consapevolezza di quanto possano contribuire alla crescita delle nuove generazioni e mantenere viva la tradizione culturale di Roma.

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